ANNO 14 n° 110
Buone possibilità di chiamarsi Viterbese
Vincenzo Camilli: si può affiancare il nome dei gialloblu alla Castrense
09/07/2013 - 04:00

di Domenico Savino

VITERBO – Tutto e subito. La nuova società di Vincenzo Camilli è appena nata (giovedì avrà appena una settimana di vita), ma vuole bruciare le tappe per diventare immediatamente grande, grandissima. Si lavora alacremente per andare a collocare i tasselli al posto giusto, sia dal punto di vista tecnico che organizzativo. Confermato l’allenatore Claudio Solimina, è arrivato il direttore sportivo, un giovane di successo che ha tanta fame e la giusta cattiveria come Andrea Angelucci. Ma la famiglia Camilli non si ferma e ha pensato al nome, alla possibilità di chiamarsi Viterbese Castrense. Ieri sono partiti i fax alla volta del comitato regionale Lazio della Figc per inoltrare la domanda e come conferma Vincenzo Camilli “sono tantissime le possibilità di modificare il nome”.

Un altro passo verso la richiesta che fecero i tifosi di chiamarsi Viterbese e di non lasciare il solo nome Castrense. Un modo per tutelare le origini e la storia del calcio nel capoluogo. In un primo momento Camilli jr non garantì nulla, ma disse che avrebbe fatto di tutto, iniziando dal porre il nome Viterbese sul materiale tecnico. Ma a questi particolari il giovane presidente, che ha già vinto due campionati e una coppa Italia di Prima categoria, è particolarmente attento. La mossa di ieri ne è la conseguenza: si sono intensificati i contatti con il presidente della Federcalcio regionale Melchiorre Zarelli, è stata inviata la documentazione necessaria e sono arrivate anche le rassicurazioni tanto da far esclamare “non ci sono problemi”.

Camilli jr vuole fare le cose per bene, nulla sarà tralasciato al caso: “Fare calcio a Grotte di Castro è una cosa, ma farlo a Viterbo è tutt’altra. Voglio creare un base forte perchè se è vero che la Viterbese è di passaggio in Eccellenza, lo sarà anche in serie D. Voglio stravincere e la mia squadra sarà forte, ma davvero forte. Voglio con me gente che in Eccellenza non giocherebbe mai, ma deve passare un messaggio fondamentale: io non prometto, io pago. Sono una persona schietta, diretta e ho già le spalle grosse per reggere la pressione di una città come Viterbo. La società è seria, c’è un progetto vero e vincente. I giocatori devono semplicemente fidarsi”.

Camilli dispensa fiducia a piene mani e si lascia scappare anche qualche nome. Prima premette che “i matrimoni si fanno in due”, poi fa capire che “siamo alla stretta finale per Ibojo e Pero Nullo”, mentre per La Porta il percorso è più tortuoso: “Entro la fine di questa settimana faremo due o tre colpi importantissimi per stravincere il campionato”.

Dal punto di vista organizzativo si è pensato anche alla figura del team manager. E la scelta è ricaduta su un uomo di assoluta fiducia per la famiglia Camilli: si tratta di Mauro Raspoli, colui che traghettò la Castrense in Promozione il primo anno della gestione di Vincendo Camilli. Raspoli era stato chiamato per fare il direttore generale della Castrense e, anche se le carte sono cambiate in corsa, non si sono modificati gli intendimenti della famiglia Camilli. Intanto oggi ci sarà un’altra riunione organizzativa in cu verranno discussi i dettagli della prossima stagione insieme al direttore sportivo e all’allenatore. Il ritiro partirà con tutta probabilità il 5 agosto nell’Alta  Tuscia, mentre potrebbero avere un nome le figure dell’ufficio stampa e del segretario. Si sta imponendo un nuovo modo di fare calcio.






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