ANNO 14 n° 117
''Brevi rilessioni a sostegno di Orlando''
La consigliera Paola Grassi interviene a sostegno del candidato Pd
27/04/2017 - 17:08

Riceviamo e pubblichiamo dalla consigliera Paola Grassi

VETRALLA - Mancano pochissimi giorni alle primarie del Partito Democratico finalizzate alla elezione del Segretario e della Assemblea Nazionale. Ho scelto di sostenere Andrea Orlando principalmente in esito a due domande che mi sono posta: come immagino un partito, che possa rappresentarmi e cosa mi aspetto dallo stesso.

Prima di tutto ho individuato la parola “coraggio”: il coraggio di un partito di fare delle scelte, di osare e di andare anche controcorrente, nel rispetto e per la tutela dei più deboli e degli ultimi. In questi 4 anni di governo, un governo di coalizione, ci hanno spesso spiegato che alcune posizioni sono state prese “necessariamente” e da qui mi chiedo: 'è giusto che il Segretario del partito democratico, la massima espressione e la guida dello stesso, sia anche simultaneamente il futuro candidato alla presidenza del consiglio?'.

Il 30 aprile il popolo dei democratici e delle democratiche, anche se ripetuto più volte in queste settimane, è chiamato a scegliere il suo Segretario e non il candidato premier di una coalizione di centro-sinistra. È fondamentale capire pienamente quello che andremo a votare.

Io credo in un partito che non sia assopito alle scelte di governo e che non sia assoggettato alle stesse. Un partito che sia capace di ascoltare e che possa dialogare anche con quella parte della sinistra, che non è racchiusa all'interno del partito democratico.

La seconda parola che ha dato risposta alle mie domande è stata 'unione'. Fortunatamente un termine che ho ritrovato spesso nella mozione di Andrea Orlando, sin dal suo nome: 'Unire l'Italia Unire il Pd'. Dalla data fatidica del 04 dicembre u.s. la parola 'unione' è venuta meno ed io non voglio credere a chi mi dice che spesso è meglio perdere un pezzo che acquistarlo. La frammentazione, a prescindere, non è mai positiva e questa è stata l'esito di un disagio portato avanti da troppo tempo e mai risolto. Io voglio un partito che unisca e che non divida. Desidero un centro-sinistra forte ed un partito democratico che sappia dialogare con le culture e le tradizioni a lui più vicine. Immagino un Segretario che si dedichi completamente al partito ed ai suoi iscritti, che abbia il coraggio e la forza di fare determinate scelte nel rispetto di tutte le posizioni.

Voglio fermamente un partito che possa ripartire dall’ascolto dei circoli, che sappia valorizzare la c.d. “base”, formata dai numerosi iscritti che nonostante tutte le difficoltà continuano a credere in una politica, che possa abbattere le disuguaglianze e che sia inclusiva. Un partito che non si rinchiude nelle sue stanze, ma che torni tra la gente, partendo dal “basso”.

Il 30 aprile voto Andrea Orlando per un Partito Democratico unito e forte.






Facebook Twitter Rss