ANNO 14 n° 114
Braccianti minacciati e sottopagati, domani gli interrogatori di garanzia
Due imprenditori sono finiti ai domiciliari, per una terza persona č scattato il divieto di esercitare l'attivitā di impresa
28/04/2020 - 09:46

MONTALTO DI CASTRO - Braccianti minacciati e sottopogati, costretti a lavorare anche per 12 ore al giorno in condizioni precarie. 

Compariranno domani mattina di fronte al gip Giuseppe Coniglio del tribunale di Civitavecchia, i tre imprenditori finiti nei guai e arrestati all'alba del 25 aprile: in due, i titolari di altrettante aziende agricole con sede a Montalto di Castro, sono finiti ai domiciliari, mentre una terza persona, coinvolta nella gestione degli operai, è in stato di libertà, ma con il temporaneo divieto di esercitare l’attività di impresa.

Accompagnati dai propri legali, gli avvocati Fausto Barili del foro di Viterbo e Marco Fedele del foro di Civitavecchia, potranno sottoporsi agli interrogatori di garanzia e chiarire le proprie posizioni, oppure scegliere di non farlo, avvalendosi della facoltà di non rispondere. 

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti nel corso delle indagini, coordinate dal sostituto procuratore Allegra Migliorini, il titolare di una ditta, di origine rumena, si sarebbe occupato di reclutare persone in difficoltà economica e alla ricerca di un'occupazione, mentre il titolare e l'amministratrice della seconda ditta le avrebbero impiegate anche per dodici ore di lavoro al giorno, sottopagandole e minacciandole per non denunciare le precarie e disumane condizioni a cui sarebbero state costrette. 

Per i tre soggetti le misure cautelari sono scattate il 25 aprile mattina su disposizione del gip civitavecchiese e sono state eseguite i carabinieri del Comando per la Tutela del Lavoro e della Stazione di Montalto di Castro.

Ora devono rispondere a vario titolo, di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro ai danni di numerosi braccianti agricoli. Una trentina in tutto. 26 di origine rumena - di cui 16 impiegati in nero - ed altri 4 marocchini, irregolari sul territorio nazionale.






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