ANNO 14 n° 111
Stupro di gruppo a Montalto, Bonaccorsi (Pd): ''Decisione indegna''
12/07/2013 - 04:00

VITERBO – Alla richiesta di un commento sulla decisione del tribunale per i minorenni di Roma, che ieri ha accolto la messa in prova degli otto ragazzi di Montalto di Castro accusati di aver stuprato a turno una quindicenne di Tarquinia, deve essere balzata dalla sedia l'ex consigliera per le pari opportunità di Palazzo Gentili che, sin dall'inizio, si è occupata delle faccenda. “Oggi (ieri per i lettori, ndr) è accaduto un fatto gravissimo”, ha esordito la Bizzarri. “A noi avevano garantito che l'udienza non si sarebbe svolta per via dello sciopero degli avvocati e, invece, all'ultimo momento hanno chiamato l'avvocato della difesa Paciotta per riferirgli del regolare svolgimento della seduta. Quindi si è precipitato a Roma. In aula non era presente né la vittima, né la madre o altri familiari”. La Bizzarri, in conclusione, ha detto che “prima di fare dichiarazioni, preferisco parlare con Francesca (il nome è di fantasia, ndr) e il legale”. Entrando nello specifico del provvedimento, i giudici romani hanno deciso di sottoporre al regime della messa in prova per 24 mesi gli otto imputati, “dovranno svolgere lavori socialmente utili, potranno continuare a studiare o lavorare”. Il servizio civili, in particolare, dovrà essere espetato presso associazione che assistono donne in difficoltà, madri disoccupate, ragazze abusate, ect. Trascorsi i due anni e in base al giudizio che sul loro comportamento sarà dato dagli assistenti sociali e dal giudice delegato a seguire i loro progressi, potranno anche sperare di ottenere la dichiarazione di estinzione del reato loro contestato. Così il tribunale dei minori presieduto da Debora Tripiccioni, che lo scorso gennaio aveva sospeso il processo giunto al termine della fase dibattimentale e che aveva fatto richiedere al pubblico ministero, Carlo Paolella, condanne per complessivi 32 anni di reclusione a carico degli otto imputati, vale a dire quattro anni a ciascuno. Sul provvedimento, l’avvocato Antonio Cardamone, difensore di uno degli imputati, ha espresso ''soddisfazione''. 'Siamo sicuri - ha detto il penalista - che il provvedimento garantirà un adeguato recupero dei giovani che tutti, nessuno escluso, hanno ammesso i fatti pur precisando come non fossero pienamente consapevoli della gravità di quanto stavano facendo''. Ma il caso è destinato a suscitare ulteriori reazioni. Già il 25 marzo scorso erano stati numerosi gli interventi di condanna sulla decisione dei giudici e a sostegno di Francesca. Paola Severino, ministro della Giustizia aveva chiesto gli atti del processo. Stavolta la prima ad intervenire è stata la deputata del Pd Lorenza Bonaccorsi, che ha annunciato un'interrogazione parlamentare. ''Una decisione indegna, tenendo conto che dopo questo periodo il reato potrà essere estinto e per questi ragazzi, ormai uomini, potrà essere come se nulla fosse mai stato. Non sarà mai così per la loro vittima''. E ancora: ''In un Paese come il nostro, segnato dai femminicidi, ogni violenza contro le donne, ancor più se bambine, non va sottovalutata, l'ultimo caso di omicidio, due giorni fa, ce lo racconta chiaramente''.

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