ANNO 14 n° 88
Birre tedesche e cibo
made in Italy, Viterbo
come Monaco di Baviera
Oggi l'ultimo appuntamento
23/10/2016 - 02:00

VITERBO – Cibo di ottima qualità, come quello che solamente la Penisola sa offrire. Birra tedesca per tutti i tipi di palati e gusti. Il tutto in chiave anni ‘60. Sono questi gli ingredienti di una tre giorni di gusto e tradizione che sta trasportando Viterbo in una delle più amate a belle città d’Europa: Monaco di Baviera.

In piazza dei Caduti è arrivato l’Oktoberfest, che già per due sere consecutive, ha registrato presenze da record: ragazzi in coda per consumare delizie locali e bionde d’oltralpe. Panche e tavolini pieni. Una vitalità che fa bene agli occhi e al cuore: era tempo, infatti, che il centro della città non si movimentava così. Merito forse dell’atmosfera suggestiva. Camioncini vintage, apecar e roulotte, che sembrano usciti direttamente dagli anni ‘60, a fare da cornice a piazza dei Caduti. Un vero e proprio tuffo nel passato, accompagnati per mano dalle eccellenze culinarie italiane e dalle bollicine tedesche. Gnocchi fritti, polpette, churros, stinchi di maiale e salsicce. E ancora bretzel, fritti misti e panini da ogni parte d'Italia. Il tutto accompagnato dalle diverse birre che la Germania sa offrire: dolci, amare, ambrate e fruttate. Ci sono pinte per ogni gusto.

Organizzata dall’associazione Royal events e patrocinata dal comune di Viterbo, la tre giorni di gusto sta per volgere al termine: oggi, infatti, sarà l’ultimo giorno per godere di questo Oktoberfest tutto viterbese. E proprio per la chiusura, l’appuntamento si fa doppio: solo per questa domenica, infatti, le griglie e gli spillatori di birra non si fermeranno neppure a pranzo.

''E’ un’importante occasione di rilancio del territorio in chiave turistica ed economic''’, commentano da Palazzo dei Priori. E non si stenta di certo a crederlo. Perché quando la buona volontà e le ottime idee si sposano alle eccellenze locali non può che nascere una reale opportunità di sviluppo.

Non rimane, quindi, che scendere in piazza e provare. Lasciarsi trasportare dalle note della musica e gustare tutti i prodotti che le aziende locali e non hanno portato in strada. Nella speranza che questo viaggio a Km 0 possa ripetersi anche il prossimo anno.






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