ANNO 14 n° 111
Bilancio, si va avanti col mal di pancia
Diversi consiglieri di maggioranza non condividono l'iter di approvazione
29/07/2015 - 02:00

di Roberto Pomi

VITERBO - Bilancio, tanti mal di pancia anche all’interno della maggioranza. Continua oggi la discussione e il voto all’interno della seconda commissione consiliare. Ieri il tour de force per l’approvazione delle delibere sulle tariffe, con l’aumento di Imu e Irpef a tenere banco. Raggiunti i tetti massimi per le imposte, così che più di un consigliere in confidenza la butta là scherzando: ''Meno male, così il prossimo anno non potremo più aumentare nulla''.

Ma chi fa la battuta è sarcastico e scuote la testa. Ci sono consiglieri di maggioranza che hanno manifestato apertamente il proprio disaccordo sulla sostanza e sul metodo utilizzato per avviare l’iter di approvazione del bilancio. Appartengono a questa categoria Sergio Insogna e Marco Volpi, che ieri non hanno votato in commissione.

Insogna fa un ragionamento di questo tipo: ''Non si può cominciare dalla fine. Qui non sappiamo nulla di cosa prevede il bilancio e ci chiedono di votare gli aumenti di tasse per coprirlo. Per coprire cosa? Come possiamo votare una roba del genere''. Ma non sono gli unici due consiglieri a essere in dissenso, anche se preferiscono non venire allo scoperto.

L’aria che si respira è rarefatta. Alla riunione di maggioranza di lunedì pomeriggio non sono stati neanche invitati Insogna e Francesco Moltoni. Difficile ipotizzare che poi in consiglio comunale voteranno il documento. Altri che invece c’erano hanno provato ad alzare la voce, ma si sono sentiti rispondere in maniera secca: ''O lo votate così o andiamo a casa e vi prendete la responsabilità di aver fatto cadere la prima amministrazione di centrosinistra di questa città''. Un bivio duro da affrontare.

L’idea che all’interno della riunione di maggioranza si è cercato di far passare è che in realtà questo del 2015 somiglia più a un atto ragionieristico che politico e che occorre, considerando anche i tempi stretti, approvare le coperture per coprire i buchi e far tornare i conti. Una lettura che però non ha convinto tutti e che ha mandato su tutte le furie più d’uno. Così l’unico collante possibile sembra essere quello del bivio: o si mangia questa minestra o ci si butta giù dalla finestra di Palazzo dei Priori.





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