ANNO 14 n° 115
Bigiotti: ''Recuperiamo
il tempo perduto''
Il neo presidente del consiglio provinciale eletto dopo 4 mesi di rinvii
20/11/2013 - 02:00

VITERBO – Più dei ventitre scrutini che ci vollero per eleggere il presidente della Repubblica Giovanni Leone. Ma meno dei tre anni (1268 – 1271) del conclave che fece papa Gregorio X. Comunque, il processo che ha portato Francesco Bigiotti ad essere il nuovo presidente del consiglio provinciale è stato lungo e tormentato anzichenò. Non per colpa del candidato, sia chiaro, ma a causa di certe paturnie che agitano le stanze di palazzo Gentili, come quelle di tutte le altre Province italiane in questo periodo. La ragione è nota: la volontà più o meno trasversale da parte del Governo di togliere di mezzo questi enti, di razionalizzarli, di trasformarli in assemblee territoriali con meno competenze e meno costi per i contribuenti. In questo scenario di un’era che finisce, ecco che i quattro mesi abbondanti che sono stati necessari prima per risolvere la crisi di maggioranza e poi per rimpastare le poltrone, sono più che fisiologici.

Bigiotti, nelle prime ore da presidente, fa suo questo tema e sa da dove cominciare: “Abbiamo perso parecchio tempo, è vero – dice il sindaco di Bagnoregio -, questa elezione doveva essere fatta già l’estate scorsa, anche se il consiglio ha continuato comunque ad operare. Ma adesso che è tutto a posto, cerchiamo di recuperare con il lavoro. Già oggi (ieri, ndr) il consiglio ha approvato la cessione di mutui per sette milioni di euro, poi ci sono le strade ridotte ad un colabrodo, e tanti altri problemi da affrontare”.

Questo all’atto pratico. Ma per Bigiotti – eletto con tredici voti a favore e sei astenuti, nessun contrario, in un consiglio che si era aperto all’insegna della commozione per il ricordo dell’assessore Antonio Fracassini, scomparso due settimane fa – ci sono anche questioni politiche da affrontare. Già, perché alla fine l’Udc, il partito di cui è stato capogruppo fino a ieri, si è spaccato sulla sua elezione, con due consiglieri, prima Alfio Meraviglia e poi Francesco Galli, usciti dal partito e approdati al gruppo misto proprio in dissenso con il nome di Bigiotti. Adesso i due sono dati in avvicinamento al Nuovo Centrodestra di Alfano, come il resto della lista civica FondAzione.“Li ho subito ricordati nel mio discorso di insediamento – spiega Bigiotti – e mi ha fatto un grande piacere ricevere le loro telefonate di congratulazioni. Credo che la politica non sia un campo di battaglia, ma che si debba pensare a fare il meglio per il territorio. Per questo mi auguro e sono convinto che i rapporti personali non vadano intaccati, e che quelli politici si possano recuperare”. In questo senso, il grande fair play con cui l’opposizione a palazzo Gentili ha accolto il voto per Bigiotti (astenendosi o addirittura uscendo dall’aula, come nel caso di Maurizio Palozzi) è un segnale concreto di come questi ultimi scampoli di vita dell’amministrazione provinciale possano svolgersi all’insegna dell’armonia. O almeno di una tregua permanente.





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