ANNO 14 n° 111
Bernini: ''Reati ambientali vanno perseguiti''
Civita Castellana, il portavoce M5s contro la prescrizione del processo
07/11/2016 - 12:09

CIVITA CASTELLANA – ''Apprendo con profonda preoccupazione dell'ennesima ''decorrenza dei termini'' di una delle numerose questioni ambientali che riguardano la nostra martoriata provincia e che mettono a repentaglio la salute dei cittadini e il buon nome della nostra agricoltura, eccellenza universalmente riconosciuta''. Lo dichiara Massimiliano Bernini portavoce 5Stelle della Tuscia: ''Questa volta si tratta della prescrizione del processo scaturito dalla maxi operazione del NOE e dei carabinieri di Civita Castellana nel 2009, nota come ''Il signore degli inerti'', nel corso della quale vennero arrestate quattro persone con più di venti indagati, accusati di aver partecipato, a vario titolo, allo smaltimento illecito di fanghi di perforazione in una discarica per inerti di Civita Castellana. Quest'ultima decorrenza si aggiunge ad un lungo elenco di reati ambientali prescritti, come quelli relativi al maxiprocesso ''Giro d'Italia'', con le 250mila tonnellate di rifiuti speciali del Nord Italia smaltiti illecitamente nei centri di ripristino ambientale di Vetralla, Castel Sant'Elia e Capranica, che ha visto ''alla sbarra'' 14 imputati, allo sversamento in località ''Pascolaro'' nel comune di Graffignano di 20mila tonnellate di rifiuti industriali, sepolti in prossimità del fiume Tevere, per arrivare alla richiesta di archiviazione del caso riguardante gli sversamenti ''continuativi di componenti a base di argento e residui di medicinali'' nel fosso dell'Olmo da parte dell'ospedale Belcolle che avrebbero causato la moria degli animali allevati nell'azienda agricola di proprietà della signora Belli. È doveroso ricordare come la prescrizione non rappresenti affatto un'assoluzione o la mancanza di prove, tutt'altro; i delitti ambientali di cui prima sono assolutamente acclarati, ma in assenza dell'individuazione dei colpevoli a causa della decorrenza, spetterà alla collettività sobbarcarsi gli oneri delle future bonifiche ambientali, come ad esempio in località ''Pascolaro'', dove la regione è alla ricerca di circa 250 mila euro (soldi dei contribuenti) per la caratterizzazione dell'area. Non rivolgo alcuna accusa nei confronti della procura di Viterbo - specifica Bernini - visto che la storia si ripete identica da una parte all'altra dell'Italia; piuttosto, se ci sono delle responsabilità, queste vanno individuate nella politica anche di questo governo che, come altri, latita per quanto concerne una ''riforma della Giustizia'' che stanzi adeguate risorse umane ed economiche alle Procure al fine di perseguire i reati ambientali, a tutela della salute dei cittadini. Insomma, la lotta è impari: da una parte le Procure che dovrebbero tutelare i beni comuni quasi sempre senza risorse e ''assorbite'' in altri procedimenti, dall'altra gli imputati nei crimini ambientali molto spesso dotati di ingenti disponibilità economiche, frutto anche degli illeciti commessi, attraverso le quali possono dotarsi di tutti quei strumenti necessari a rallentare i processi, fino a farli cadere in prescrizione. Infine, invito tutti i cittadini della Tuscia a non demoralizzarsi: per fortuna è già presente nel nostro territorio una fitta rete di persone, associazioni e comitati che hanno messo al centro l'impegno civico a difesa dei valori comuni: questo patrimonio rappresenta il miglior presidio contro ogni tipo di infiltrazione criminale e cattiva gestione del nostro territorio. Come rappresentante di quest'ultimo - conclude il penta stellato Bernini - sono a disposizione di tutti coloro che quotidianamente e coraggiosamente lottano per tutelare le loro città e le loro comunità perché solo un attento e consapevole presidio degli abitanti può prevenire reati che producono enormi e irreversibili danni all'ambiente, alla salute e alle produzioni di qualità''.






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