ANNO 14 n° 79
Belcolle, i dipendenti non accetteranno il contratto
Usb e lavoratori non firmeranno il nuovo contratto peggiorativo
03/01/2019 - 16:20

Riceviamo e pubblichiamo dal sindacato USB

VITERBO - I lavoratori, sostenuti dal sindacato, non accetteranno il nuovo contratto peggiorativo dal punto di vista economico e normativo.

La società S.D.S. srl, entrante nella gestione dei servizi del Cup, del Recup e del centralino di Belcolle ha intimato ai lavoratori la firma dei nuovi contratti.

Contratti già rigettati.

Questi porterebbero ad una diminuzione degli stipendi, pari a 200-300 euro al mese, in base all’inquadramento, alla perdita delle garanzie normative (compreso l’art.18) e al mancato riconoscimento della professionalità acquisita dai lavoratori in anni di servizio presso il Sistema sanitario pubblico.

L’Usb però ricorda come, proprio su richiesta della Asl e su autorizzazione della Regione, i lavoratori abbiano svolto per anni procedure superiori rispetto quelle indicate nel proprio contratto, come il cambio e l’assegnazione del medico curante

Il sistema messo in atto è illegittimo.

In proposito, la Corte Europea si è espressa sostenendo che per quanto riguarda i servizi svolti direttamente a sostegno della pubblica amministrazione non va applicato il cambio d’appalto, ma la cessione di ramo d’azienda. Proprio quest’ultimo garantirebbe l’applicazione dell’art 2112 del codice civile e la conservazione, per i lavoratori, sia del posto sia dei diritti.

Ad oggi, la società S.D.S. srl minaccia di sostituire i lavoratori che, giustamente, lottano per i propri diritti.

Una pratica inaccettabile che ha luogo nel silenzio istituzionale. Nessun ente pubblico, infatti, sembra volersi prendere la parola per garantire il rispetto dei diritti e la stabilità economica di lavoratori che quotidianamente consentono lo svolgimento di servizi essenziali per la sanità pubblica

L’Unione sindacale di Base rispedisce al mittente qualsiasi minaccia di ritorsione e chiede la convocazione di un tavolo all’Ispettorato del Lavoro, in modo da garantire il corretto svolgimento della cessione di ramo d’azienda. A tale scopo, viene chiesta la presenza della Regione Lazio, come massima carica istituzionale del SSR.

L’Usb esorta la Asl a prorogare i termini del passaggio fra un azienda e l’altra finchè non verrà raggiunto un accordo che tuteli i livelli occupazionali e salariali dei lavoratori.







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