ANNO 14 n° 89
Barbieri: “Stop a morosità e ritardi''
Il Comune vanta affitti arretrati da anni, per locali e alloggi
17/09/2018 - 06:42

di Annamaria Lupi

VITERBO – Parola d'ordine: recuperare i crediti che il Comune vanta per mancati pagamenti dei tributi e nei confronti di affittuari morosi. L'assessore al Patrimonio, tributi e contenzioso Paolo Barbieri sin dal suo insediamento ha dichiarato a chiare note l'intenzione di riportare nelle esangui casse comunali le somme dovute e mai incassate.

Da subito lei ha affermato di voler mettere mano a tutte le situazioni critiche, come sta procedendo il suo lavoro?

“Abbiamo cominciato a verificare tutte le situazioni di morosità esistenti per quanto riguarda il patrimonio mentre per quanto concerne la parte tributaria siamo già più avanti perché possiamo contare anche sul supporto delle persone provenienti dalle ex Esattorie che stanno inviando una serie di accertamenti per individuare eventuali episodi di elusione e le persone che magari hanno solamente pagato successivamente alla scadenza. Queste ultime potranno stare tranquille perché non sarà inviata loro alcuna bolletta pazza. Quello delle morosità invece è un problema molto serio che abbiamo affrontato da subito e già da qualche giorno si è iniziato a sollecitare i pagamenti sia verbalmente che tramite l'invio di lettere. Un commerciante, ad esempio, dopo la sollecitazione ha già liberato il locale che aveva in locazione. Se c'è una morosità di tanti anni ritengo che si debba almeno avere l'accortezza di lasciare immediatamente anche per consentire all'ente di poter dare risposta alla marea di richieste di affitto che pervengono al Comune”.

Ma l'amministrazione riuscirà a recuperare le spettanze dovute?

“Io ho intenzione di recuperare quegli anni in cui gli affitti non sono stati versati. Bisognerà poi vedere se quelle persone sono nelle condizioni di pagare o meno. La cosa che mi ha lasciato perplesso totalmente è che non si è pagato per due, tre, cinque anni e nessuno è intervenuto”.

Ha un'idea sull'ammontare della somma complessiva che vanta il Comune?

“Stiamo parlando di diverse centinaia di migliaia di euro. Chiaramente si sta intervenendo subito sulle cifre più consistenti che riguardano canoni non pagati anche dal 2011, ma quelle più rilevanti relative agli ultimi tre-quattro anni sono somme che vanno dai 1500 ai 30mila euro. Ma anche 49mila euro. Di sicuro non darò incarico agli uffici di andare a cercare morosità per 100 o duecento euro anche se saranno comunque poste sotto controllo. Tra l'altro con l'avanzo di amministrazione abbiamo destinato una cifra per realizzare un sistema informatico con cui avere la cognizione immediata dei canoni di affitto pagati e quelli invece che non vengono versati. Un programma che nel giro di pochi giorni consentirà di avere certezza dei pagamenti effettuati. Probabilmente si è arrivati a questa situazione di criticità perché non c'è stato negli anni un monitoraggio costante. Non tanto per responsabilità degli uffici preposti che, manualmente, mi hanno fornito in tempi brevi una panoramica dello stato in essere. Voglio anche precisare che naturalmente i percorsi metti in atto per recuperare le somme dovute per le locazioni saranno distinti. Una cosa è parlare dei locali commerciali, altro discorso invece per quanto riguarda gli affitti a carattere sociale delle case del Comune. Posso capire gli arretrati di 100, 150 euro più difficile comprendere situazioni pregresse di 1500-2000 euro”.

Stiamo parlando di canoni mensili di quale entità?

“Ci sono affitti di 10 euro al mese che non vengono pagati da 3-4 anni e che dovrebbero essere corrisposti anche per correttezza verso l'ente che ha dato la possibilità a queste persone di non stare in mezzo alla strada”.

Sono previsti anche dei controlli per verificare se sussistano ancora i requisiti che hanno portato all'assegnazione di tali alloggi a fitto agevolato?

“Con Antonella Sberna, assessore ai servizi sociali, ne abbiamo già parlato e concordato l'avvio di un controllo, certamente più complicato e problematico, perché ogni situazione deve essere vagliata tenendo conto di necessità e bisogni che variano da famiglia a famiglia e dagli emolumenti pensionistici percepiti. Anche se a volte abbiamo rilevato arretrati piuttosto consistenti nonostante non sussistano problemi di pensione. Senza dimenticare poi il controllo sulle somme arretrate dovute da associazioni culturali e quant'altro a cui il Comune ha concesso, a basso canone, dei locali di proprietà. Cifre che vanno dai 1500 ai 5500 euro e, anche se può risultare né politicamente né elettoralmente corretto, sono fermamente convinto che debbano pagare il dovuto”.

Ha già un'idea dei tempi necessari per il recupero dei crediti?

 “I tempi per gli enti pubblici purtroppo non sono mai veloci. Anche soltanto per la ricognizione, soprattutto nell'ambito dei servizi sociali, ci vorrà del tempo perché a differenza dei locali commerciali si deve procedere con la giusta sensibilità. Nello stesso modo si sta procedendo, sempre in collaborazione con l'assessora Sberna, per accertare il diritto o meno di restare negli alloggi del Comune. In alcuni casi, pochi solo due o tre per ora, le case sono già state lasciate libere. Una l'abbiamo trovata in condizioni invereconde tanto che, oltre a doverla sgomberare dall'immondizia rimasta in loco, bisognerà predisporre anche la disinfestazione per problemi di guano. E spendere soldi a fronte di somme non incassate, per come la vedo io, non si può fare”.

Alcuni edifici del patrimonio immobiliare comunale sono stati inseriti nel piano alienazioni stilato in precedenza, lo manterrà tale e quale?

“In qualche caso non sono d'accordo perché ci sono dei locali commerciali che potrebbero essere messi a frutto, il Comune ha bisogno di introiti. Quindi stiamo eseguendo anche una ricognizione per valutare l'opportunità di locarli anziché venderli. Naturalmente, oltre che con apposito bando di gara, anche con le necessarie garanzie che l'ente poi riscuota in maniera regolare le spettanze mensili. Magari, in caso di affitti consistenti, pensando non tanto a una somma in deposito ma con fideiussioni bancarie”.

La maggior parte delle proprietà di Palazzo dei Priori insistono in centro, c'è qualche edificio in particolare che lei vorrebbe recuperare?

“Sì, il palazzo di donna Olimpia a San Pietro. Un'idea avallata dalla giunta che riguarda un complesso da 13.400 metri quadrati per il quale, viste le condizioni in cui versa, il nostro ente non avrà mai la cifra idonea per risistemarlo. La proposta, di cui ho parlato con il sindaco Arena e con la giunta, sarebbe un project financing per tutto il palazzo. Una parte, 4000 metri quadrati, potrebbero essere destinati al consorzio biblioteche previa verifica dell'esistenza di tutti i requisiti richiesti per ospitare una biblioteca. Idea che ho illustrato anche al commissario del consorzio Paolo Pelliccia. Sarebbe un'operazione molto interessante sia in termini economici, perché l'amministrazione risparmierebbe i soldi dell'affitto per i locali di viale Trento, che per rivitalizzare tutta una parte del centro storico decisamente appannata. Certo non è un project financing di immediata attuazione però, tra quello che deciderà di realizzare il privato nei restanti 9000 metri quadrati, la presenza della biblioteca e della vicina università a san Carlo, sarebbe un'operazione riqualificante per il quartiere e per l'intera città”.






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