ANNO 14 n° 88
Bandiere rosse ai funerali di Fallico
L'avvocato: ''Rabbia di familiari e amici per come è morto. Querela a breve''
28/05/2011 - 17:41

VITERBO - Si sono svolti questa mattina nel quartiere di Casalbruciato, a Roma, i funerali di Luigi Fallico, il presunto terrorista trovato morto il 23 maggio nella sua cella del penitenziario viterbese dagli agenti di custodia. 

Ad attendere il feretro, nella chiesa di San Giovanni Battista in Collatino, c’erano decine di bandiere rosse, di amici e compagni, alcuni dei quali, durante la funzione religiosa, hanno letto messaggi ricordando la vita e le idee politiche di “Gigi”, così come lo chiamavano. 

“Tra i familiari e le persone che lo conoscevano c’è ancora la rabbia per come Fallico era finito in carcere”, ha riferito l’avvocato Caterina Calia. “Il mio assistito non era un terrorista, come qualcuno si è permesso di dipingerlo. Era incensurato e in attesa di giudizio”. 

Fallico era stato arrestato nel giugno 2009 perché ritenuto uno dei fondatori delle nuove Brigate rosse. L’accusa mossa nei suoi confronti - e per la quale era sotto processo davanti alla prima sezione della Corte d’assise di Roma - era associazione sovversiva con finalità di terrorismo e banda armata.

Ricordiamo che sulla sua morte, la Procura di Viterbo ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti e che le sorelle hanno già incaricato l’avvocato Calia di presentare querela. Carmela e Francesca Fallico sono infatti convinte che i medici che avevano visitato il fratello sei giorni prima di morire abbiano sottovalutato il malore che lo aveva colpito. 

“Chiunque avrebbe compreso che un paziente con forti dolori al petto e al braccio sinistro, e con i valori della pressione arteriosa altissimi, andava trasferito in una struttura sanitaria e, invece, il medico si era limitato a somministrargli una pasticca”, ha riferito il legale che, entro novanta giorni, procederà “a depositare la querela”, affinché “ognuno si assuma le proprie responsabilità”. 

Facebook Twitter Rss