ANNO 14 n° 109
Bagnoregio apre le porte all'arte di Perilli
Profili: ''Eccellenza che si incontrano per un futuro migliore''
16/11/2019 - 11:42

BAGNOREGIO – Il più grande artista vivente del Novecento in mostra tra Bagnoregio e Orvieto. L'arte di Achille Perilli come inizio di un cammino di collaborazione tra Comune di Bagnoregio, Casa Civita, Vetrya e Fondazione Katia e Luca Tomassini.

“Eccellenze che si incontrano per immaginare un futuro migliore e iniziare a costruirlo”, il centro del discorso del sindaco di Bagnoregio Luca Profili al taglio del nastro della sezione bagnorese della mostra. Prima uscita ufficiale per Casa Civita, partecipata fortemente voluta dal Comune di Bagnoregio per pianificare e concretizzare uno sviluppo turistico sempre più attento e importante. Realtà guidata da Francesco Bigiotti, nella veste di amministratore unico.

“Oggi, con questa mostra, confermiamo la nostra grande intuizione di costruire crescita turistica e promozione attraverso l'arte e la cultura”, le parole di Bigiotti. Presente all'inaugurazione di 'Achille Perilli Beyond' la figlia Nadja Perilli. “Mio padre ha sempre detto che un giorno i suoi lavori sarebbero arrivati su Marte. Effettivamente queste opere proiettano nel futuro”.

“Due spazi espositivi, uno a Bagnoregio e l'altro a Orvieto, per stimolare e incoraggiare la permanenza sul nostro territorio. Tutte le più importanti riviste di settore parleranno della mostra e confidiamo di dare impulso così a un turismo di qualità, fatto di appassionati che avranno modo di scoprire la complessità e pluralità della nostra offerta turistica. Sviluppare la permanenza è un obiettivo che l'amministrazione che guido si è data. Nel giro di pochi mesi abbiamo già messo in campo azioni importanti, sono convinto che con il lavoro di Casa Civita riusciremo a correggere le criticità esistenti nel nostro sistema di accoglienza turistica e aprire una fase due che ci permetterà di spalmare la ricchezza che viene dal turismo anche sul centro di Bagnoregio e nelle frazioni”, il discorso del sindaco Profili.

Così la mostra bagnorese ha aperto le porte giovedì 14, con una importante presenza di pubblico. A cucire il tutto Davide Sarchioni, nella veste di curatore, e Isacco Praxolu con la sua LaDI-Art. Venerdì l'inaugurazione del ramo orvietano nella sede di Vetrya.

La mostra 'Achille Perilli. Beyond' raggruppa complessivamente una selezione di 68 lavori. Sarà aperta al pubblico fino al 29 febbraio 2020 presso Palazzo Petrangeli di Bagnoregio e negli spazi del Vetrya Corporate Campus di Orvieto. È organizzata dal Comune di Bagnoregio e Fondazione Luca e Katia Tomassini, in collaborazione con Vetrya, Casa Civita, Archivio Achille Perilli e Terramedia-LaDI Art di Isaco Praxolu.

A Bagnoregio, nelle sale di Palazzo Petrangeli, si snoda un percorso variegato che affronta sinteticamente diversi e importanti momenti di ricerca, anche distanti nel tempo, ed esprime quella peculiare versatilità dell'artista individuabile nell'utilizzo di medium differenti, come la serie dei raffinatissimi lavori su carta degli anni Ottanta; alcune storiche sculture totemiche degli anni Sessanta, le cosiddette ”Colonne” ispirate a quelle romane antiche ma che, anziché essere celebrative, vi si snodano le sequenze graffite e immaginative dei “fumetti”; le ceramiche e le terrecotte degli anni Novanta con i “Bistorti”, elementi di un vaso accumulati uno sull'altro in maniera sbilanciata e senza un centro, e le “Argille”, tegole con geometrie a rilievo frutto di un'affascinante immersione nella materia primigenia.

Le numerose tele più recenti, ora dai cromatismi accesissimi e brillanti, ora giocate sulle tonalità terrose degli ocra e dei marroni, evidenziano l'utilizzo incondizionato del colore che prende il sopravvento sulla forma. La superficie del quadro è determinata da una stesura cromatica compatta e pura dove alle “geometrie irrazionali” si sostituisce la bidimensionalità di un “tracciato topografico” analogo allo svolgimento in piano di una forma tridimensionale che risponde alle esigenze del colore. Tanto nelle ceramiche e nelle terrecotte, quanto nei dipinti color “terra”, si riscontra un legame voluto con questo territorio dove Perilli e la sua famiglia vive da molti anni.

Ad esse sono accostati alcuni lavori associabili alle esperienze del gruppo “Forma”, come “Paesaggio astratto” del 1947, recentemente esposto nella grande retrospettiva che il museo dell'Ermitage ha dedicato a Achille Perilli nel 2018, e “A di grande spazio” del 1951, insieme ad altre “geometrie” dei primi Novanta.






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