ANNO 14 n° 115
Bagnaccio, le terme si ''restringono'' (sulla carta)
Riscontrata difformità di 10 ettari rispetto all'estensione reale della concessione mineraria. Riperimetrata l'area
26/01/2022 - 07:02

VITERBO - Le terme del Bagnaccio si ''restringono''. Tranquilli tutti, non si tratta di qualche misterioso e preoccupante fenomeno geologico. Più semplicemente di recente ci s’è accorti che l’estensione dell’area della concessione mineraria riportata nella cartografia della Regione era più grande rispetto alla reale estensione della concessione stessa: 46 ettari invece di 36. Una differenza di circa dieci ettari, per correggere la quale la Regione è dovuta ricorrere a nuova riperimetrazione dell’area, con tanto di determina approvata dalla direzione competente.

Resta da capire ora quando sarebbe stato commesso il presunto errore o refuso? Si sa che la precedente perimetrazione era stata eseguita addirittura nel 1953. Per quasi 70 anni, quindi, le terme del Bagnaccio potrebbero aver occupato uno spazio extra. Almeno sulla carta. Perché nei fatti, come detto, la perimetrazione è stata sempre quella corretta.

Ad accorgersi che qualcosa non tornava è stato qualcuno a Palazzo dei Priori. Il 23 settembre 2020 il Comune di Viterbo ha chiesto alla Regione Lazio la trasmissione della cartografia relativa alla perimetrazione della concessione denominata Bagnaccio. Qualche girono dopo, il 2 ottobre, la Regione ha risposto al Comune trasmettendo la ''documentazione relativa alla perimetrazione in questione risalente al 1953 e il relativo shape file, costruito a partire da tale cartografia''. A questo punto passano un po’ di mesi, fino al 16 luglio del 2021. Il Comune con una nuova nota ha evidenziato che ''dalle cartografie trasmesse dall’Amministrazione regionale, la concessione denominata 'Bagnaccio' risulta pari a 46.24.40 ettari contro l’estensione indicata nella dgr 3129 del 08.07.1998 pari 36.66.40 ettari, trasmettendo contestualmente una cartografia aggiornata, riportante la perimetrazione corretta della concessione in questione, con estensione pari a 36.66.40 ettari''

Alla Regione Lazio a questo punto non è rimasto che prendere atto della situazione e correre ai ripari. Il 24 novembre viene così redatto un nuovo verbale di delimitazione dell’area di concessione mineraria denominata ''Bagnaccio'' ''da cui risulta, sulla base del piano topografico allegato e, a seguito della ricognizione e della delimitazione effettuate alla presenza del direttore di miniera e del Dirigente del settore termale di Viterbo, che l’area della concessione occupa una superficie totale pari ad Ha 36.66.40 (ettari trentasei, are sessantasei e centiare quaranta)''.






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