ANNO 14 n° 116
Auto in leasing vendute a ignari clienti, cinque viterbesi alla sbarra per truffa
Avrebbero intascato circa 300 mila euro, in aula sfilano le vittime
19/04/2017 - 07:30

VITERBO – Le auto erano di proprietà di società di leasing o in conto esposizione, ma loro le avrebbero vendute ad ignari clienti, intascandone tutti i proventi. Per questo, 2 fratelli imprenditori viterbesi, insieme al padre Corrado, Andrea Milito e Domenico Manzotti sono accusati di associazione a delinquere finalizzata a truffa e all’appropriazione indebita.

Come base del presunto illecito, secondo la procura, la loro concessionaria auto sulla Cassia Nord al km 78, dove i fratelli avrebbero concluso affari da migliaia di euro, senza averne alcun titolo. Avrebbero, ad esempio, venduto una Bmw, dal valore di 43 mila euro che era stata affidata loro solo per esposizione da una società di Roma.

''Le condizioni del conto visione sono chiare: l’auto non deve uscire dalla concessionaria, né tantomeno circolare. Se qualcuno fosse interessato all’acquisto, la concessionaria deve comprare la macchina e poi, documenti e carte alla mano, può procedere a sua volta con la vendita – ha spiegato il legale rappresentate della società romana, vittima della truffa – ma con i due fratelli viterbesi così non è stato. Della Bmw e dell’Opel in esposizione dopo alcuni mesi si sono perse le tracce: l’M3 è stata vista circolare addirittura a Vibo Valentia, con documenti falsi e guidata da un pluripregiudicato. Tempo dopo è stata avvistata in Francia.’’.

Ovunque, dunque, tranne dove sarebbe dovuta essere: all’interno della concessionaria sulla Cassia Nord. Una serie di truffe e di illeciti che avrebbero fatto guadagnare agli imprenditori, oggi alla sbarra, circa 300 mila euro a scapito di società e di clienti ignari di tutto. Come il 70enne Raniero che, nel 2011, acquistò una Mercedes Coupé dal valore di oltre 60 mila euro.

''I due fratelli viterbesi mi dissero che andava riscattata dal contratto di leasing e aggiunsero anche che si sarebbero occupati di tutto loro: io avrei dovuto solo dare indietro la mia vecchia auto, versare un anticipo di 8 mila euro e avviare una finanziaria per saldare la somma restante’’ ha spiegato in aula davanti al collegio di giudici. ''Feci tutto, ma dei documenti di proprietà dell’auto nessuna traccia, fino a che non venne a casa mia la polizia: me la portarono via. Il contratto di leasing non era stato affatto estinto e io non ero il proprietario di un bel niente.’’.

Morale della favola? ''Mi sono ritrovato senza 8 mila euro, senza la mia vecchia auto e senza la nuova. Ho fatto un affarone…’’






Facebook Twitter Rss