ANNO 14 n° 89
''Attilio Manca è morto per overdose di eroina''
Il procuratore Pazienti e l'aggiunto Petroselli alla Commissione Antimafia
10/04/2015 - 00:01

VITERBO – ''Durante le indagini sulla morte di Attilio Manca non è emerso alcun indizio, per quanto labile, che si potesse trattare di un omicidio. Tanto meno sono emersi possibili collegamenti con la mafia e, tanto meno, con il superboss Bernardo Provenzano''. E quanto, in estrema sintesi, hanno ribadito ieri pomeriggio davanti alla Commissione Parlamentare Antimafia il procuratore capo di Viterbo Alberto Pazienti e l’aggiunto Renzo Petroselli, durante il prosieguo dell’audizione iniziata lo scorso gennaio.

Secondo quando riportato dall’Ansa, i due magistrati hanno ripercorso i punti salienti delle indagini condotte a partire dal 2004, quando Attilio Manca, 35 anni, urologo, in servizio nell’ospedale di Belcolle, fu trovato morto nella sua abitazione in via della Grotticella. Quattro richieste d’archiviazione e quattro supplementi d’indagine, hanno spiegato i due magistrati, che hanno sempre portato alle medesime conclusione: ''Manca è morto per un’overdose di eroina mista a farmaci e alcol”. Tanto che è stata individuata anche la persona che ha fornito la droga al medico e che è l’unica ancora sotto processo: la 50enne romana Monica Mileti.

Durante l’audizione, al procuratore Pazienti e, soprattutto all’aggiunto Petroselli, titolare dell’inchiesta sulla morte di Manca, sono state poste alcune domande sui risultati dell’autopsia.

Ora sarà la presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi a valutare se intraprendere nuove iniziative. Anche se tutto lascia prevedere che prima di ulteriori mosse attenderà di vedere se quali sviluppi avrà la denuncia per omicidio depositata dalla madre e dal fratello di Manca alla procura della Repubblica di Roma. 





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