ANNO 14 n° 116
Asia, il nuovo film e Palazzo Ruspoli: ''Qui il cuore č al servizio dell'arte''
18/12/2016 - 02:02

VIGNANELLO - Sono terminate lo scorso 8 dicembre le riprese, nell'incantevole Palazzo Ruspoli di Vignanello, del thriller ''The executrix/L'esecutrice'' con protagonista Asia Argento. Dopo il primo ciak dato il 20 novembre la troupe del film scritto da Joseph Schuman e Michele Civetta, ex marito della Argento e con alle spalle una nomina agli Emmy Award, per tre settimane ha movimentato la tranquilla vita del borgo cimino di 5.000 anime. Nel cast del film, oltre all'Asia nazionale, sia come protagonista che in regia insieme a Jonathan Caouette, anche Ninetto Davoli (Uccellacci e uccellini, Il Decameron), Franco Nero (Django Unchained), Monica Guerritore (La lupa), Barbara Steele, Daniele Cavelli, Rade Serbedjiza e Stella Schnabel.

''The executrix'', ispirato ai primi lavori di Roman Polanski, racconta la storia di una donna frustrata che da New York è costretta a tornare in Italia per aprire il testamento di sua madre, una figura lontana, quasi sconosciuta e che non vede da molto tempo. Una volta in Italia comincia un viaggio nei ricordi confusi e rimossi del passato, con il quale la protagonista dovrà fare i conti. Punto cruciale nello svolgimento della storia saranno continue visioni spettrali e misteriose di una ''signora in rosso'' che nasconde un grande segreto.

Proprio tra una ripresa e un'altra sul set, gli splendidi giardini rinascimenti di Palazzo Ruspoli, ''la casa degli orrori'' del film, Asia Argento si è lasciata andare in una lunga intervista con Filippo Brunamonti di Repubblica.

''Sono affaticata e contenta, però a pensarci bene affaticata e contenta può sembrare un disco di Carmen Consoli'' esordisce scherzando l'attrice. ''Tre anni e mezzo fa avevo detto basta - spiega - , per tornare a recitare aspettavo una storia profonda e persone che ammiro e rispetto: da Michele al direttore della fotografia Nicola Pecorini. Ci sono parecchi artisti su questo set che hanno lavorato nel mio ultimo film da regista, Incompresa. Questa volta ci ritroviamo per una causa diversa ma simile negli intenti, direi, anarchici. È bello vedere che nel nostro paese macchinisti ed elettricisti, i miei veri maestri, siano ancora innamorati del cinema. Ognuno qui può sperimentare, ha il cuore in tumulto, il senso del fluido e della composizione, ed è al servizio dell'arte''.

Un film, che è un inno alla voglia di fare cinema. ''Io sento un risveglio in Italia - prosegue Asia Argento - , non pensavo che questo risveglio portasse alle origini di tutto. Le origini uno non se le sceglie. Per me è  un cammino già tracciato. Mi sono liberata delle mie paure e quello che ho finito per disprezzare - il mestiere dell'attore - è tornato ad essere mio alleato. Se guardo indietro, forse salvo solo tre film in cui ho sentito davvero di essere uno strumento creativo. Abel Ferrara, Peter Del Monte, mio padre, e soprattutto Michel Piccoli, sono stati dei grandi liberatori, mi hanno insegnato ad occupare lo spazio. La macchina deve seguire l'attore, non il contrario. Ma quante poche volte è così. Spesso sui set ci si ritrova al servizio di un'idea quasi fumettistica di una storia. Di Michele, come regista, ammiro il coraggio di tentare strade alternative. Il suo è un cinema freestyle''.

Sulla teoria degli spiriti che abitano il corpo dell'attore, Asia cita il padre dello spiritismo Allan Kardec che ''ha messo una lente di ingrandimento su un fluido universale che accomuna tutti. Aprire le porte agli spiriti dei personaggi, permettere loro di possederti e abitarti, è democrazia. Quando torni a casa, gli spiriti sono ancora con te, parlano. Non sono solo il personaggio, sono le sue sfaccettature, il Dna, i parenti, i serpenti... In questo film i temi dell'ereditarietà e il serpente che si morde la coda, l'eterno ritorno, dominano le scene. Isidora è Isidora ma incarna anche lo spirito della madre, della bisnonna, della famiglia intera. Alejandro Jodorowsky indica la strada sul come riuscire a liberarsi da queste catene genealogiche. Il personaggio del film non sa di essere in catene. Quando arriva in Italia apre il vaso di Pandora, i traumi ritornano''.

Per la parte della protagonista Isidora, l'Argento ha ripreso in mano tele e pennelli, una sua vecchia passione. ''Non toccavo la pittura da dieci anni. A darmi ispirazione è stato l'art director Frank Longo, un eremita come me. Ci siamo accorti che mentre dipingevo tornavano elementi come l'ouroboros, poi è spuntato un utero. Uso una tecnica che mi ricorda i test di Rorschach. In una scena dipingo dal vivo quindici opere. E lo spettatore si chiede: che cosa vedo io qui? Dove mi sta portando? Recitare è titillare le menti. L'occhio della macchina o del palcoscenico è protettore e al tempo stesso pericoloso''.

Come si protegge da questo pericolo? ''Io non vado a cena con persone - conclude -, non prendo l'aperitivo, non vado alla prima di un amico regista; semmai dopo, da sola. La mondanità è una terribile parte del mestiere del saltimbanco. Mi sento un pesce fuor d'acqua in quel rumore. Preferisco il rumore del mare. O della mia testa. Il rumore bianco''.

Non resta che aspettare il prossimo anno per poter gustare i frutti di questo nuovo lavoro.






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