ANNO 14 n° 111
As Viterbese è ''inattiva''
ma le condanne
continuano ad arrivare
10/10/2013 - 04:01

VITERBO – Mentre prosegue l’approfondimento sulla condizione contabile della Associazione sportiva Viterbese, con audizioni e veriche contabili e fiscali, ulteriori notizie – queste sì, definitive – arrivano dalla Figc, sempre sia lodata. Nel comunicato ufficiale uscito ieri e firmato dalla Commissione accordi economici della Lega nazionale dilettanti, si vengono a scoprire alcune cose interessanti riguardo alla situazione della squadra sparita dai campionati la scorsa estate. Quella che, con la sua rinuncia all’iscrizione, ha lasciato spazio e palcoscenico alla nuova creatura Viterbese Castrense, che fortunatamente col passato non c’entra nulla e che sta garantendo ai tifosi solidità e continuità, sul campo e fuori.

Ma torniamo alle notizie. Prima bomba, passata inosservata tra gli adetti ai lavori del capoluogo. Dal 26 settembre scorso la As Viterbese calcio è stata dichiarata “inattiva” dalla Federazione italiana giuoco calcio. Uno stato ufficializzato dal comunicato federale numero 52 (lo trovate su internet, sui siti istituzionali). Dunque, benché la gialloblu esista ancora come società, srl (società a responsabilità limitata), essa appare “non attiva” in termini sportivi. Non partecipa ad alcun campionato, insomma, non ha tesserati, eccetera.

Cosa comporta questo? In teoria, la As Viterbese potrebbe anche chiedere, in futuro, dalla prossima stagione, di tornare in attività in un campionato federale. In teoria, appunto: perché per tornare, la società dovrebbe risanare tutte le sue posizioni debitorie nei confronti degli ex tesserati. E qui, alle tante cause arrivate nei mesi scorsi, il comunicato di ieri ne aggiunge altre tre, tutte relative alla stagione 2011-12, tutte abbastanza pesanti.

Si va dai 5mila euro da dare a Damiano Mereu (su un contratto totale di 25mila euro lordi) ai 6mila e seicento dovuti a Rinaldo Lispi (sui 15mila euro lordi concordati), ai 13mila euro che mancano sui conti di Matias Vegnaduzzo in un accordo che ne prevedeva complessivamente 24mila. Tutti e tre hanno ricevuto solo una parte delle spettanze, si sono rivolti agli organi federali competenti con la speranza di ricevere giustizia. Peccato però che, come specifica lo stesso comunicato, la As Viterbese sia stata dichiara inattiva. E dunque è molto difficile che i nostri (ex) eroi riescano a riavere quello che spetta loro.

Ci potrebbero riuscire soltanto in due casi: se la vecchia Viterbese, un domani, riuscisse appunto a sistemare tutto e a riscriversi – con il suo numero di matricola Figc originale – ad un qualsiasi campionato federale, oppure se gli stessi giocatori non decidessero di adire vie legali, cercando di far valere i loro diritti davanti ad un tribunale civile. La prima ipotesi è alquanto fantascientifica, visto il monte debitorio del club, mentre la seconda nasconde le insidie e le tortuosità di qualsiasi percorso giuridico in questo Paese.

Un’ultima nota, per completare il quadro. Queste tre vertenze risalgono alla stagione 2011-12, quella con Conticchio prima e Biagioni poi, e anche con altri dirigenti in società, che poi lasciarono il posto ad altri. Sulle possibili cause in arrivo per il campionato passato, 2012-13, invece, ancora non siamo arrivati alla formulazione ufficiale. E potremmo anche non arrivarci mai, se – come sembra – la As Viterbese dovesse portare i libri in tribunale e fallire in modo totale. Perché il fallimento sportivo già c’è stato.






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