ANNO 14 n° 89
As Viterbese, la stretta delle indagini
Sentiti dirigenti e sponsor della società che ha rinunciato all'iscrizione
09/10/2013 - 04:01

VITERBO – Riprende slancio – semmai lo avesse perduto – l’accertamento intorno ai conti della As Viterbese calcio, la società che lo scorso giugno ha rinunciato all’iscrizione al campionato di serie D, firmando anche, per mano del suo amministratore unico Gaetano Di Carlo, la rinuncia alla gestione del campo sportivo comunale. Quel giorno la As Viterbese scomparve di fatto dal panorama calcistico nazionale, pur rimandendo in vita da un punto di vista amministrativo e societario.

Si pronosticava l’avvio delle pratiche di liquidazione, con la consegna dei libri contabili in tribunale. anche se ad oggi nulla è trapelato in merito. Adesso la notizia è che negli ultimi tempi gli inquirenti hanno accelerato gli accertamenti, quegli accertamenti già avviati la scorsa primavera, con delle visite allo stadio Rocchi e agli uffici societari, acquisizione di materiale cartaceo, digitale e anche fotografico (le immagini dei cartelloni pubblicitari al campo).

Sarebbero stati ascoltati sia gli amministratori del club, sia alcune aziende che hanno sponsorizzato i gialloblu. Difficile, anzi impossibile, sapere qualcosa dalla Procura, e dagli investigatori, che lavorano sotto traccia. Né sembra possibile chiarire se l’indagine interessi soltanto gli ultimi amministratori della società o anche quelli precedenti. Di certo, ricorderete come la maggioranza del pacchetto azionario passò dalle mani dell’imprenditore blerano Carlo Graziani al geometra pugliese (di Cerignola, Foggia), Francesco Musacchio. Un’operazione che destò più di una sorpresa, visto che nessuno a Viterbo ha mai avuto la fortuna di conoscere il signor Musacchio.

Non solo: la nomina di Gaetano Di Carlo ad amministratore unico lasciò stupiti tifosi e addetti ai lavori. Di Carlo poi si presentò in Comune, il 28 giugno scorso, per firmare la rinuncia al campo e chiudere in pratica l’attività calcistica gialloblu, ma non appunto quella societaria. Seguì un’appendice sgradevole, per non dire triste, con lo svuotamento degli uffici del Rocchi e, a luglio, il licenziamento dei dipendenti. Ultimo, in ordine di tempo, un episodio ‘’curiooso’’, che ha visto gli emissari di Equitalia costretti ad affigere una notifica alla As Viterbese nella bacheca comunale, come da prassi, visto che “il soggetto risultava irreperibile”. La speranza è che gli inquirenti riescano a fare luce sulla gestione della società, sui bilanci, sulle fatture, e che se necessario individuino i colpevoli (sempre che ce ne siano, e al di là di qualsiasi limite temporale). Il calcio gialloblu ha già vissuto diversi fallimenti (l’ultimo nel 2005 con tanto di arresti e un processo ancora in corso) e non sarebbe nuovo ad eventuali altri episodi di malagestione.





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