ANNO 14 n° 111
Articolo 18, la Cgil
pronta alla mobilitazione
Vargas: ''Il problema č la mancanza
di investimenti in Italia''
29/09/2014 - 18:10

VITERBO - La Cgil sul piede di guerra contro il tentativo del governo di ridurre ulteriormente i diritti dei lavoratori con la riscrittura dello statuto dei lavoratori. Il premier Matteo Renzi sostiene che la riforma dell’art.18 serve per dare regole che siano sostanzialmente uguali per tutti e per sbloccare quella rigidità che ha avuto il mercato del lavoro fino ad oggi.

Opinione opposta da parte della Cgil che per il 25 ottobre ha organizzato una grande manifestazione a Roma in piazza San Giovanni per dare subito una prima risposta, pronta anche ad una mobilitazione unitaria sul tema del lavoro e contro la modifica dell’art.18. Per il sindacato con la riforma Renzi indebolisce soltanto la posizione dei lavoratori piuttosto che tutelarla e, cosa peggiore, non risolve le questioni centrali per uscire dalla crisi.

“Il governo continua ad attaccare i diritti dei lavoratori – afferma il segretario della Filctem Cgil Viterbo Valentino Vargas – si nasconde dietro la scusa che le aziende non investono in conseguenza dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori, facendo finta di non capire che l’Italia non attrae capitali perché questo, come i governi precedenti, non sta aggredendo i nodi centrali per superare la crisi. Un governo serio concentrerebbe le sue attenzioni per definire riforme che veramente possano aiutare il sistema produttivo del paese. A partire dalla riforma della burocrazia troppo macchinosa e lenta, per poi procedere a rendere il credito sostanzialmente disponibile, ridurre la pressione fiscale da troppo tempo asfissiante, ridurre i costi energetici, programmare interventi immediati per risanare infrastrutture decadenti.

Renzi sa di mentire quando propone ancora una volta la formula meno diritti più lavoro. E’ vergognoso che un presidente del consiglio del Pd sostenga che per portare tutti i lavoratori sullo stesso livello debbano essere declassati a lavoratori di serie B. Peccato che il buon Renzi non applica tale principio anche alle condizioni economiche dei cittadini portando tutti allo stesso livello, togliendo a chi ha per dare a chi non possiede quasi nulla. Caro Renzi non ci incanti, sembra chiaro che per favorire i soliti noti a pagare saranno ancora una volta i giovani e tutti i lavoratori”.

Conclude il segretario: “È giunto il momento di dire basta con una forte e convinta mobilitazione di tutti i lavoratori congiuntamente a tutte le federazioni sindacali”.

 







Facebook Twitter Rss