ANNO 14 n° 116
''Arsenico, serve monitoraggio su popolazione della Tuscia''
L'associazione Medici per l'Ambiente (Isde): ''Rischio di mortalitą anche per concentrazioni entro i limiti di legge''
18/07/2021 - 06:45

 

VITERBO - Arsenico, l’associazione Medici per l’Ambiente - Isde chiede un monitoraggio dello stato di salute della popolazione della provincia.

''Come già ribadito dall’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (Iarc) e dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) non esistono livelli di sicurezza per le sostanze cancerogene certe come l’arsenico. Ricerche e studi in ambito scientifico, anche condotti in forma sperimentale e in laboratorio, vanno da diverso tempo focalizzandosi sull’esposizioni a dosi medio-basse di arsenico nelle acque ad uso umano, in particolare in relazione a malattie cardiovascolari, in primis le ischemie cerebrali, cardiopatia ischemica e aterosclerosi-neurotossicità, malattie della sfera riproduttiva e malattie dismetaboliche. Un atteggiamento di maggiore prudenza quindi, anche in ossequio al principio di precauzione, dovrebbe indurre le istituzioni competenti a mettere in atto tutti gli interventi per ridurre al massimo, fino allo zero la presenza di l’arsenico nelle acque”.

Isde cita anche i risultati dello studio ''Valutazione epidemiologica degli effetti sulla salute in relazione alla contaminazione da arsenico nelle acque potabili: studio di coorte nella popolazione residente nella provincia di Viterbo, 1990-2010'', che ''hanno dato un importante contributo circa le evidenze scientifiche degli effetti sulla salute dell’esposizione ad As inorganico per dosi medio-basse, evidenziando come il rischio di mortalità aumenti anche per concentrazioni inferiori agli attuali limite di legge (10 microgrammi/litro''.

Per Isde ''le popolazioni che vivono in territori come quello dell’Alto Lazio dove le acque hanno presentato e continuano in diversi comuni a presentare valori di arsenico al di sopra degli obiettivi di qualità e di quanto disposto dalle vigenti normative di legge e raccomandazioni dell’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (Iarc) e dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), dovrebbero essere sottoposte ad un attento e periodico monitoraggio dello stato di salute anche attraverso studi osservazionali di lungo periodo: in particolare i bambini per le peculiarità del loro metabolismo e poiché in fase di costante e rapido accrescimento organico e per la neurotossicità documentata dell’arsenico''.

''Il monitoraggio delle condizioni di salute – continua l’associazione Medici per l’Ambiente - dovrebbe essere effettuato con periodiche visite ambulatoriali, con la raccolta dell’anamnesi e un attento esame obiettivo, esami strumentali e dovrebbe prevedere l’esecuzione di test mirati alla valutazione del quantitativo di arsenico e dei suoi metaboliti nel sangue, nelle urine, nei capelli e nelle unghie delle persone esaminate. Questi test sono in grado di quantificare l’esposizione all’arsenico ma non sono in grado di predire come l’esposizione stessa possa influenzare lo stato di salute di ogni singola persona e in particolare di ogni bambino poiché la suscettibilità individuale nei processi di disintossicazione gioca un ruolo in gran parte sconosciuto nei suoi meccanismi ma dovrebbero e potrebbero rappresentare una sorta di risarcimento etico-sanitario''.






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