ANNO 14 n° 116
Arsenico, Marinelli
scrive a Michelini
''Cosa avete intenzione di fare?
Installerete le casette per la doccia?''
30/10/2014 - 14:54

VITERBO - Solidarietà Cittadina, realtà molto attiva nella denuncia dello scandalo arsenico nell’acqua dei rubinetti, scrive al sindaco di Viterbo Leonardo Michelini. Una missiva piuttosto dura, quella firmata dal pugno di Franco Marinelli. Dove si chiede a Michelini di comunicare quali sono le sue intenzioni, visto che tra due mesi scade ogni tipo di proroga concessa dalla legge per sanare questo triste problema.

LA LETTERA DI SOLIDARIETA’ CITTADINA

‘’Sindaco Michelini, il suo predecessore passerà alla storia per aver elargito alla cittadinanza le deliziose “casette dell’acqua”. Ha forse però sottostimato molte altre necessità, molti altri provvedimenti che era necessario adottare per la salvaguardia dai pericoli dell’alta concentrazione di arsenico nell’acqua che arriva nelle nostre case. E tutto, non solo da parte sua, ma anche di tutte le istituzioni responsabili, è stato sempre colpevolmente sottaciuto, per troppo tempo.

Ora tocca a lei. Da quel che si legge, sembra che tutti i sindaci dei comuni interessati al problema si stiano preoccupando per quel che accadrà il 31 dicembre prossimo, quando scadranno deroghe o aggiustamenti delle disposizioni di legge che avevano consentito finora di poter letteralmente chiudere gli occhi di fronte al serio pericolo che corriamo, usando l’acqua dei nostri rubinetti. Anche lei, senz’altro, dovrà preoccuparsene. Siamo molto fiduciosi.

Tutti i medici competenti e la stessa informativa della Talete che ha accompagnato la nostra cara, carissima bolletta, ci hanno chiarito fino in fondo che è pericoloso tra l’altro non solo berla, l’acqua, ma anche usarla per la doccia, per farsi la barba, soprattutto per la possibile presenza di irritazioni o eventuali tagli.

Assolutamente vietato poi ogni suo uso per i bambini sotto i tre anni. È da tempo che tutto questo era noto a tutti coloro che dovevano sapere. Ma si è continuato a passarci sempre sopra. Ci chiediamo allora che avverrà tra non più di due mesi, quando ogni traccheggiamento non sarà più possibile.

Non vorremmo sul serio dover trovarci a scegliere tra il fare tra l’altro anche il bagno nell’acqua minerale, ipotesi francamente irricevibile, o affrontare stoicamente il pericolo di rimettercile cuoia.

Tanto la Talete ha dato i suoi consigli. Non lavarsi nemmeno i denti con l’acqua incriminata, sopportare pruriti vari per il pericolo di graffiarsi la pelle con una innocente grattatina, quando facciamo la doccia… eccetera, eccetera… la scelta vera mi sa che sarà tra il diventare i più sudici della nazione o ignorare colpevolmente i suggerimenti. Loro il loro dovere l’hanno fatto, ci hanno avvertito e tanto basta. Magari, chissà, potrebbe farsi venire l’idea, signor sindaco, di mettere in piedi le “casette della doccia”…potrebbero giovare a farci socializzare meglio…

Questa è la realtà dei fatti. E non c’è proprio molto tempo da perdere. Noi ricordiamo, sindaco, il suo programma elettorale e la sua affermazione di voler affrontare seriamente con l’energia necessaria questo veramente enorme problema. E noi consideriamo lei, nostro sindaco, tutore della nostra salute.

Forse dovremmo noi cittadini invitarla di nuovo in piazza, come facemmo il 14 dicembre 2013. È vero che non avemmo allora nessun riscontro da lei e, da allora, niente si è mosso, però vedremmo come grande segno di disponibilità da parte sua se volesse addirittura convocare lei la cittadinanza magari per un’azione comune verso chi avesse, in questa situazione, un maggior grado di responsabilità rispetto a lei.

Non è chiedere troppo, se, dopo essere stati per tanto tempo tenuti all’oscuro e in fondo raggirati, invitiamo le istituzioni a corrispondere ai loro fini. Altrimenti, ci chiediamo, che altro dovrebbero fare?

Se volesse continuare a eludere le responsabilità di un sindaco, comportandosi esattamente né più né meno di tutti i suoi predecessori, che hanno nascosto quello che non potevano e non dovevano nascondere, non crediamo che le resterebbe altra via dignitosa se non quella di dimettersi.

Restiamo ancora una volta e sempre in attesa di risposte, sempre meno disposti però, ci creda, a farci illudere’’.






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