ANNO 14 n° 116
Arrestati ladri
di ville nel Nord-Est
In manette anche
un 30enne viterbese
08/12/2016 - 07:27

VITERBO –  (a.v.) Depredavano nel cuore della notte le villette della Trieste bene e di tutto il suo hinterland, seminando il panico tra i residenti per oltre una settimana, ma la loro corsa criminale si è arrestata, letteralmente, durante un controllo della polizia mentre tentavano di scappare in auto dalla città. A bordo, anche un trentenne viterbese, membro della banda.

Sono stati arrestati ieri dalla polizia di Trieste i cinque ladri di appartamento che da giorni saccheggiavano le case altolocate del capoluogo giuliano. I malviventi, specializzati nello scasso di casseforti, sono tutti italiani, di origine sinti, già pregiudicati per associazione a delinquere dedita al furto e imparentati tra loro: sono Moreno Bacicalupi, 20 anni di Roma; Mosè Cavazza, 28 anni di Civitavecchia; Massimo Fè, 28 anni di Latina; Alessandro Hudorovich, grossetano 31enne e il viterbese Marcellino Cavazza, di 30 anni.

Nell’auto, noleggiata per sviare i controlli, gli uomini della squadra mobile triestina e del commissariato di Duino hanno rinvenuto, in un vano appositamente creato nel bagagliaio, gli arnesi per lo scasso e un ingente quantità di gioielli, frutto dei saccheggi.

La banda, secondo le indagini coordinate della Procura di Trieste, frutto di una settimana di pedinamenti, agiva con il classico metodo dei topi d’appartamento. Prima la scelta dell’obiettivo da colpire, tramite minuziosi sopralluoghi fuori le abitazioni, sempre case facoltose, per studiare orari e abitudini delle vittime e per accertare la presenza di telecamere. Poi, una volta sicuri, avveniva il colpo, con quattro membri della banda intenti a scassinare porte e casseforti, mentre il quinto aspettava in auto controllando l’arrivo o meno delle forze dell’ordine.

Finito il raid, i cinque uomini nascondevano la refurtiva nei boschi della zona, dove seppellivano anche gli arnesi usati per il furto. Dopo tante porte aperte con la forza, ora per loro si spalancano quelle della casa circondariale di Trieste. 






Facebook Twitter Rss