VITERBO - Il passaggio alla Lega di Ubertini e dei consiglieri Micci e Cepparotti sta surriscaldando il clima all'interno della maggioranza. Nonostante i segnali di distensione arrivati ieri a mezzo stampa da Fusco e Rotelli, l'arrivo dei tre meloniani alla corte di Salvini fa discutere e rischia di mettere in crisi la convivenza, peraltro già complicata, tra le quattro forze che sostengono Arena. 

La Lega con lo ''scippo'' a Fratelli d'Italia ha infatti rotto l'equilibrio che si è creato dopo le elezioni ed è diventata la superpotenza della coalizione: 3 assessori su 9, 3 presidenze di commissione su 5, più il vice sindaco e il presidente del consiglio comunale. Un dominio nei numeri e nei poteri che molti a Palazzo dei Priori reputano ''spropositato'' visto il 12,47% portato a casa dal Carroccio a giugno (Forza Italia ha fatto il 13,99%, Fratelli d'Italia il 13,43% e FondAzione il 4,85%, ndr).

I cambi di casacca fanno parte del gioco politico, va ricordato, ma la situazione resta lo stesso esplosiva. Spetta adesso a Giovanni Arena il compito di disinnescare una bomba che potrebbe avere effetti devastanti per l'amministrazione nel medio/lungo periodo. Già nelle scorse ore il sindaco ha cominciato i colloqui con i vertici di Lega e Fratelli d'Italia per trovare un compromesso tra le due parti.

Se appare difficile l'idea di un rimpasto delle deleghe – quale assessore rinuncerebbe alle proprie? –, sembra più fattibile il cambio delle presidenze delle commissioni e del vice sindaco. Riguardo quest'ultimo caso, nelle settimane post-voto si era parlato di una staffetta a metà mandato tra il partito di Salvini e quello della Meloni. Non è detto, a questo punto, che il primo cittadino non possa anticipare i tempi.