ANNO 14 n° 115
''Aree protette, poltronifici a servizio di Zingaretti''
La consigliere regionale SIlvia Blasi (Movimento 5 stelle) contesta le procedure per la nomina di 5 direttori
17/09/2020 - 07:48

VITERBO - ''La recente delibera di Giunta dello scorso 6 agosto, relativa all'individuazione di aree protette per le quali nominare il direttore dell'area, rappresenta l'ennesima azione volta ad incrementare posizioni dirigenziali all'interno della Regione Lazio senza alcuna logica e beneficio per cittadini e natura'.

E' quanto afferma in una nota la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Silvia Blasi. Che poi prosegue: ''La Giunta infatti ritiene opportuno nominare i direttori di 5 aree protette non adeguate e gestite dai comuni, quali Monte Rufeno, Selva del Lamone, Monterano, Barbarano, lago di Posta Fibreno, attraverso una procedura insolita individuata nella legge di stabilità 2019 ed ora portata a termine con un blitz estivo. Secondo l'atto amministrativo la designazione del direttore dell'area protetta sarà effettuata dagli organismi preposti alla gestione, ossia i comuni e la designazione procederà a partire dal 1 ottobre 2020. Zingaretti dimentica però che ben due delle suddette aree protette hanno già un direttore vincitore di concorso pubblico in servizio presso l'ente da oltre 20 anni a cui di aggiungono ben altre 5 funzionari con stipendi di tutto rispetto. Insomma la Regione trova il modo di moltiplicare i costi delle aree protette e le posizioni dirigenziali a discapito di un seria riforma delle aree protette non assestate, attesa da ben 23 anni secondo l'art. 39 della legge regionale 29/97''.

''In un'ottica di razionalizzazione del denaro pubblico - conclude Blasi - si fatica a comprendere la ratio di tale delibera ritenendo opportuno la nomina di ben 5 direttori di aree protette non ancora accorpate invece di procedere ad un loro riordino/accorpamento ad altre riserve già dotate di direttor'. Da ultimo è paradossale che dopo 23 anni di inerzia la Giunta da un lato non riesce a predisporre una riforma serie delle aree protette non assestate ed intervenga invece con una norma transitoria per nominare 5 nuovi direttori attraverso i comuni enti gestori''.






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