ANNO 14 n° 115
Appalto Italbyte,
confermata in appello
la condanna di Aloisio
Insieme ad altre 4 persone dovrà
risarcire alla Asl 600mila euro
27/01/2015 - 01:02

VITERBO – Confermata in appello la sentenza della Corte dei Conti che condanna gli ex vertici della Asl di Viterbo a risarcire 600mila euro di danno erariale. Danno che sarebbe stato arrecato alle casse dell’azienda sanitaria, quindi della Regione Lazio, in occasione dell’appalto per le forniture dei servizi informatici, assegnato all’Italbyte.

Nel dettaglio, l’ex direttore generale Giuseppe Aloisio dovrà sborsare 115mila euro; l’ex direttore amministrativo Alfredo Tognarini 96mila euro, l’allora responsabile dell’approvvigionamento e della logistica Andrea Bianchini e il responsabile del procedimento Anselmo Chiricotto dovranno risarcire 49mila euro a testa. Condanna più lieve per Claudio Ubertini, all’epoca presidente del collegio dei revisori dei conti, oggi consigliere comunale di Forza Italia: 2mila e 400 euro. La pena inflitta in appello dalla Corte dei Conti non è ancora definitiva. I cinque potranno ricorrere in Cassazione.

La vicenda finita nel mirino della magistratura contabile (e anche di quella penale) riguarda la fornitura triennale di software e hardware alla Asl per un importo di circa 770mila euro l’anno, dal 2004 al 2007. Commessa che è stata rinnovata fino al 2010 con una trattativa privata, senza indire alcuna gara pubblica. Una procedura che la Corte dei Conti ha giudicato illegittima. La Asl, scrivono i giudici nella sentenza, avrebbe potuto risparmiare almeno 660mila euro se fosse stata indetta una procedura d’appalto.

Ad avviso di giudici, la strada percorsa dai vertici Asl, in primo luogo dal manager Aloisio, avrebbe violato “sistematicamente” violato le regole sulle gare di evidenza pubblica.

Confermata l’assoluzione per prescrizione dell’ex direttore sanitario Alessandro Compagnoni, del predecessore di Aloisio alla guida della Asl Bruno Cisbani, dell’ex direttore amministrativo Antonio Della Gatta e dell’ex presidente del collegio dei revisori dei conti Claudio Caruso.

La vicenda Italbyte è anche al centro del maxi processo sulla gestione della Asl tra il 2005 e il 2009. Aloisio è uno dei principali imputati, insieme con il suo consulente plenipotenziario Mauro Paoloni. Alla sbarra altri ventisette tra persone fisiche e società.






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