ANNO 14 n° 89
Anziani non autosufficienti in casa di riposo, ''Non c'erano neppure gli OSS''
A processo il legale rappresentante della struttura di Bassano Romano
20/04/2018 - 02:10

BASSANO ROMANO – Ci sarebbero stati anche anziani non autosufficienti o parzialmente non autosufficienti all’interno della casa di riposo di Bassano Romano, finita nell’occhio della Procura dopo un controllo del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità dell'Arma dei Carabinieri.

Ospiti che avrebbero dovuto godere di un’assistenza continua - anche per le più elementari azioni quotidiane - e che invece sarebbero stati accolti in una normalissima casa di riposo.

''Al momento dell’ispezione – spiega in aula il carabiniere dei Nas – nella struttura non abbiamo trovato personale, né operatori socio sanitari. Come prevede la legge''.

Nell’ospizio di Bassano Romano solo dipendenti della società esterna che, nel 2013, si occupava del servizio mensa, lavanderia pulizia e vigilanza.

''Secondo quanto previsto dalla legge, in una struttura del genere dovrebbero essere sempre presenti OSS e figure di supporto, nonchè un piano personalizzato per ogni degente. Specialmente se all’interno di essa soggiornano persone non autosufficienti''.

Come quattro dei 28 anziani ospitati nella casa di riposo, per cui i parenti, sotto consiglio del medico di base, avrebbero fatto richiesta per un trasferimento in una Rsa.

''Purtroppo però I tempi sono lunghissimi – spiega il medico condotto di uno degli anziani più critici presenti nella struttura – dal momento della domanda all’effettivo trasferimento possono passare anche mesi. Secondo la disponibilità di posti letti delle Rsa più vicine''.

Chiamata dalla difesa a testimoniare nel processo a carico del legale rappresentante della casa di riposo, la dottoressa spiega: ''Andavo ogni settimana a visitare i miei pazienti, come fosse una domiciliare. Si trovavano tutti bene e non avevano di che lamentarsi di come venivano gestiti all’interno dell’ospizio. Ricordo che, dopo un breve periodo fuori, fu proprio uno dei miei pazienti a chiedere di tornare dentro la struttura''.

Di fatto ben seguiti e curati, nonostante lì non potessero stare.

Ed è per questo che il rappresentante legale della struttura bassanese è ora finita a processo: si tornerà in aula a ottobre.






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