ANNO 14 n° 79
Ansia e depressione… parliamone
16/09/2019 - 16:31

CIVITA CASTELLANA - Intervista alla Dott.ssa Francesca Di Niccola, psicologa e psicoterapeuta esperta in disturbi d’ansia e depressivi, che ci spiega come rilevare alcuni segnali per orientarci verso un aiuto concreto.

Dott.ssa da quanto tempo si occupa di problemi legati all’ansia e alla depressione?

Sono cinque anni che mi occupo di consulenze psicologiche e psicoterapia, rivolte agli adulti e anche ai ragazzi e/o ai bambini. Ho effettuato un tirocinio in cui mi sono occupata di diagnosi, prevenzione e trattamento in età evolutiva prima e consulenza psicologica e psicoterapia rivolta agli adulti in seguito, soprattutto nella sfera dell’obesità, presso alcune strutture della ASL di Viterbo. Mi sono resa conto sempre più in quell’occasione e poi nel corso degli anni di specializzazione in psicoterapia, che le parole ansia e depressione sono pronunciate in maniera così automatica e familiare dalla maggior parte delle persone, senza però conoscerne effettivamente il vero significato. Sono in molti a pronunciarle come se fossero delle “etichette attaccate addosso”, e ci si autoconvince talmente tanto, da arrivare a fare da soli una “diagnosi”, semplicemente dopo aver visionato su Google sintomi o segni psicofisici, probabilmente legati a questi disturbi!

Ci può spiegare cos’è l’ansia?

L’ansia è una delle reazioni umane più comuni! Ci sono persone che tendono ad essere più ansiose di altre. L’ansia quando è moderata ci motiva, ci stimola e segnala dei pericoli intorno a noi mentre invece se fortemente intensa e costante, ci causa grossi disagi e problemi nell’affrontare le normali “sfide quotidiane”. La paura è la risposta emotiva a una minaccia imminente, reale o percepita, mentre l’ansia è l’anticipazione di una minaccia futura (ipotetica o probabile). Naturalmente questi due stati si sovrappongono ma immaginiamo di essere in una condizione di agitazione e tensione muscolare e in uno stato di allerta costante, come se dovessimo prepararci ad un pericolo; oppure immaginiamo di essere in una condizione in cui evitiamo sempre determinate situazioni o persone o animali. Ecco questo è quello che prova una persona con disturbi d’ansia. Quando è eccessiva, quindi, assorbe tutte le energie psicofisiche e diventa fortemente limitante. Queste sono le parole di alcuni miei pazienti che hanno affrontato e superato importanti problematiche di ansia: “Prima era come affogare in un mare, un mare tempestoso quando stavo in panico”; “Prima la catastrofe era sempre presente, mentre ora penso che è possibile, che posso farcela!”; “La persona che è entrata qui la prima volta è diversa da ora: adesso sono più tranquillo, riesco a lavorare e gestire le priorità prendendo tempo, riesco a fare di più a lavoro e vivo di più alla giornata!”; “Mi sentivo sempre come un bicchiere d’acqua quando gli dai un colpetto e si agita, adesso sento di aver superato una salita tosta”.

E cosa ci può dire, invece, riguardo la depressione?

Ecco un altro termine che sentiamo pronunciare e che utilizziamo con grande, forse troppa, semplicità! Va detto che la depressione è qualcosa di nettamente diverso dall’essere semplicemente tristi, ossia non si tratta solo di una reazione emotiva (tristezza) ad eventi che accadono o situazioni che si vivono nella vita quotidiana. La depressione è uno stato particolare che include gli aspetti cognitivi (pensiero), motivazionali (comportamento) e fisici (corpo). La persona depressa spesso mette in atto dei comportamenti di rinuncia o inibizione a livello comportamentale, ideativo e/o relazionale; presenta insonnia e aumento o perdita di peso; vive una condizione di smarrimento, di inquietudine o abbattimento che l’accompagna quasi costantemente. Ad esempio alcuni pazienti che ho conosciuto e che hanno poi affrontato un percorso psicoterapeutico, mi hanno riferito inizialmente: “La mattina non ho voglia di alzarmi dal letto e di lavarmi e poi non mi sento mai sicuro di me stesso”; “Non mi sento stimata in famiglia e neanche a lavoro, spesso mi sento agitata e tesa”; “Mi sforzo di fare qualsiasi cosa e se sbaglio poi ho paura delle conseguenze, mi colpevolizzo e mi vergogno di me stessa a volte”; “Mi sento una nullità, anche nello sport, che amo, tendo a sminuirmi”.

Cosa si può fare nel caso in cui ci si riconosce in queste sensazioni?

Spesso, si crede che chiedere una consulenza psicologica sia un gesto da deboli, oppure da pazzi! Questo è sicuramente il primo ostacolo, il primo limite mentale dettato da credenze o fantasie radicate. Quando accolgo le persone nel mio studio, accolgo delle storie di vita preziose! Ogni persona ha una percezione particolare del proprio modo di essere e della realtà che la circonda. Ogni modalità di vivere, di reagire agli eventi quotidiani, ogni sensazione ed emozione che si prova, tutto questo può diventare una prigione che ci si costruisce in parte da soli e che si fortifica sempre più. Concedersi una possibilità, varcando la soglia dello studio ed iniziare un percorso psicoterapico è un’esperienza di crescita personale e di cambiamento per il raggiungimento del proprio benessere.

Come e che tipo di servizio offre in riferimento a tali problematiche?

Ogni psicoterapeuta utilizza una modalità differente, io seguo il modello strategico di terapia: il cambiamento va prima di tutto “agito” e la comunicazione terapeutica diventa il suo veicolo principale. A seconda dei casi utilizzo tecniche Brevi-Strategiche e Cognitivo-Comportamentali; Programmazione Neuro-Linguistica (PNL); Training autogeno e tecniche di visualizzazione guidata e rilassamento ed anche creative ed espressive, tanto per citarne alcune, ma spesso è anche la personalità del terapeuta a dare una sfumatura particolare alle tecniche oppure alle strategie che si vogliono utilizzare. Un percorso psicoterapeutico è come un dipinto diverso, ogni volta che si impugnano dei colori, è come un vestito cucito su misura per ogni persona. Credo che non sia possibile fare un semplice “copia e incolla”! Io mi occupo di consulenza, valutazione e percorsi di psicoterapia individuali e di gruppo. La durata dei percorsi varia molto (da qualche mese fino ad un anno circa), in quanto ci sono molte variabili che contribuiscono alla formazione e al mantenimento di alcune dinamiche e problematiche. Non sono solita categorizzare con etichette e stabilire una durata a priori per ogni paziente e cerco sempre di focalizzarmi sul qui ed ora, sull’assetto attuale della vita della persona.

Vi ricordiamo che la Dott.ssa Francesca Di Niccola riceve a Civita Castellana, a Vignanello e a Roma (Zona Ottavia) e che potete contattarla per un primo colloquio gratuito ai seguenti recapiti:

CELL   392 5176021

MAIL   info@psicologicamentestudio.it

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