ANNO 14 n° 88
''Anche in passato presa più volte per il collo fino a farla svenire''
Emergono nuovi episodi di violenza nel passato del 23enne, la difesa: ''La cura farmacologica sospesa e l'alcol potrebbero far perdere il controllo''
07/08/2019 - 06:11

VITERBO - (b.b.) Sarebbe stato un mix tra la sospensione dei farmaci e l'alcol assunto a fargli perdere totalmente il controllo. Quegli stessi farmaci che il 23enne dominicano, Hiraldo Pantaleon Yunior Antonio, arrestato all'alba di domenica scorsa dopo aver seminato il panico all'interno del suo appartamento in via San Lorenzo, assumerebbe a periodi alterni per curare una rarissima malattia al miocardio da cui è affetto. 

E, nelle settimane di sospensione della cura, basterebbe anche una piccola quantità di alcol per far sì che nel giovane sfumi la capacità di intendere e di volere e di realizzare le conseguenze delle proprie azioni. 

Per questo, secondo la sua difesa, dopo aver trascorso la notte tra sabato e domenica in discoteca, una volta tornato a casa assieme ai suoi amici e alla fidanzata avrebbe dato in escandescenze: chiusa a chiave la porta della camera da letto, avrebbe tentato di strangolare la ragazza e poi avrebbe aggredito chiunque tentasse di allontanarlo e placarlo. Anche la sorella minore che avrebbe colpito con un coltello con 38 centimetri di lama. Le stesse persone offese, che, all'indomani dell'arresto, hanno minimizzato l'accaduto: ''Eravamo spaventate, ma è stata dolo una discussione più accesa del solito, tutto qua''. 

Ma per i legali del 23enne, gli avvocati Samuele De Santis e Rachele Fabbri, le cause di quel presunto comportamento sarebbero da ricercare nella patologia rarissima da cui il ragazzo è affetto e nella cura farmacologica che sta seguendo, interrotta, proprio come in questi giorni, a periodi alterni: una grave malattia al miocardio che da oltre tre giorni, dopo l'arresto, lo sta tenendo in un letto del reparto di medicina protetta dell'ospedale di Belcolle. 

Ieri, la convalida dell'arresto e la disposizione della custodia cautelare in carcere solo per il reato di maltrattamenti in famiglia. 

''Abbiamo evitato tutte le altre imputazioni, tra cui la più preoccupante del sequestro di persona - hanno spiegato i suoi legali - ci stiamo inoltre organizzando per dimostrare la problematica sanitaria del nostro assistito, che in poche ore non abbiamo potuto far apprezzare al giudice''.

Il gip Rita Cialoni, nelle sette pagine di ordinanza di custodia cautelare, ha inoltre sottolineato come Hiraldo non sarebbe nuovo ad episodi di violenza: in più occasioni, anche in passato ''avrebbe preso per il collo la convivente, afferrandola per i capelli e colpendola con dei pugni fino a farla svenire''. 





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