ANNO 14 n° 111
Amianto in 24 scuole
della Tuscia
Lo rende noto l'ultimo dossier
pubblicato da Legambiente
25/10/2016 - 02:01

VITERBO – Amianto nelle scuole, il dato della presenza del materiale tossico all'interno degli edifici scolastici è allarmante. Lo rende noto Legambiente, che ogni anno pubblica un rapporto sul tema andando a monitorare i 6332 edifici di proprietà dei comuni capoluogo di provincia. Se a livello nazionale il 10% degli edifici presenta casi di amianto, per quanto riguarda la Tuscia il numero delle scuole è pari a 24. 

A confermare il dato c'è stata anche un'inchiesta pubblicata ieri su Il Fatto Quotidiano che, analizzando la situazione nazionale, riporta che secondo l'Ona (Osservatorio nazionale amianto) l'unica regione ad avere dei numeri precisi è il Lazio che con l'Inail, il ministero della Salute e l'Istituto superiore di sanità, da giugno 2012 ha dato avvio ad una mappatura degli istituti scolastici dove vi è conoscenza della presenza di amianto.

Su 2297 scuole contattate, 789 istituti hanno risposto, 1508 non hanno partecipato alla compilazione della scheda. Nel 16% delle scuole controllate si è riscontrata la presenza della sostanza in coperture, cassoni idrici e linoleum: 5 sono state individuate in provincia di Frosinone, 20 in provincia di Latina, 9 in provincia di Rieti, 217 in provincia di Roma e 24 proprio in provincia di Viterbo. ''La sensibilità da parte delle amministrazione comunali – spiegano i responsabili del dossier – c'è ma nel 2014 (anno su cui è riferito l'ultimo rapporto disponibile) si è dovuto fare i conti con un calo dei monitoraggi (90,3% contro il 92,2% dell'anno precedente) nonostante i casi certificati siano in crescita di due punti e mezzo''.

Sono più al Nord, 13,3% gli edifici con casi certificati rispetto al Sud dove la percentuale è del 6% e al Centro che si attesta al 4,6%. Parametri, questi ultimi, che vanno letti con i numeri che indicano i comuni che hanno effettuato i monitoraggi: al Nord sono il 94,9%, al Centro il 93,3% e al Sud l'83,3%. Nelle isole, invece, i controlli sono stati eseguiti nel 66,7% a fronte di un 8,6% di casi certificati. Ma sono proprio Sicilia e Sardegna a essere quelle che negli ultimi due anni si sono date maggiormente da fare per effettuare azioni di bonifica (6,7%) contro il Sud che si ferma al 4,2%.

Ad avere gli occhi puntati sulla questione è anche l'Osservatorio nazionale amianto che due anni fa ha presentato alla Camera dei deputati i dati raccolti: ''Sono 2400 gli istituti che registrano la presenza di materiali in amianto esponendo al rischio circa 350mila studenti e 50mila lavoratori della scuola''. Una cifra che è stata confermata da una ricerca Censis che nello stesso anno stimava in circa 2000 gli edifici scolastici con la presenza della pericolosa sostanza.

Intanto di amianto si muore: ''Secondo il registro nazionale mesoteliomi istituito presso l'Inail, che censisce le neoplasie dovute all'amianto (pleura, peritoneo, pericardio e tunica vaginale del testicolo) – spiega il presidente dell'Ona Ezio Bonanni – nel 2012 (ultimo anno analizzato) erano stati registrati 63 casi nel comparto istruzione: 41 uomini e 22 donne. Venticinque insegnanti, sei bidelli, cinque tecnici di laboratorio. Non è dato sapere la loro sorte, ma considerando quanto sia fulminante la malattia dopo la diagnosi, è legittimo supporre che siano tutti deceduti''.






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