ANNO 14 n° 114
''Altri 16 milioni per i dearsenificatori, ma come vengono spesi?''
Il sindaco Battisti chiede chiarezza sulla complicata questione
21/05/2016 - 11:18

CORCHIANO - Riceviamo e pubblichiamo dal sindaco Bengasi Battisti

Le Comunità hanno il diritto di conoscere il destino degli ulteriori 16 milioni di euro destinati alla dearsenificazione e partecipare alla ricerca di una soluzione definitiva. 

Esaminando l'intesa tra governo e regione per lo sviluppo economico e sociale si ritrova l'ennesimo finanziamento di 16 milioni di euro per i dearsenificatori del Viterbese. Per la loro realizzazione sono stati già spesi oltre 35 milioni di euro e per la loro gestione i costi sono di oltre 10 milioni di euro ogni anno.

Una spesa esorbitante, un impegno finanziario enorme che avrebbe dovuto assicurare acqua destinabile a scopo umano a migliaia di abitanti del Viterbesi, il diritto di accesso all'acqua e il diritto alla salute. 

Invece molte comunità sono ancora prive di questo diritto fondamentale perché gli impianti realizzati non riescono, ancora, a riportare la quantità di arsenico entro i limiti consentiti dalla legge e i sindaci costretti a mantenere ordinanza di divieto dell'uso del bene indispensabile per la vita. 

Resta complicato comprendere a cosa serva l'ulteriore finanziato, forse a continuare il pagamento di costi di gestione per dearsenificatori non funzionanti?

I cittadini hanno il diritto di conoscere come i loro denari verranno utilizzati, perché ogni risorsa economica che giunge ai territori è stata versata dalle stesse comunità.

I governi hanno il dovere di utilizzare le risorse economiche di proprietà dei cittadini che le versano come andranno spese evitando di spargerle come se fossero pacchi provenienti dal Babbo Natale di turno.

Sulla irrisolta vicenda arsenico e sugli ulteriori 16 milioni di stanziamento mi aspetto un confronto aperto e franco con le comunità locale affinchè si possano applicare soluzioni definitive e meno costose come per esempio la realizzazione di condotte che possano fornire acqua dai bacini idrici di Bracciano e Bolsena.

Con l'auspicio che una piccola parte di fondi sia investita per comprendere i motivi dell'insufficiente funzionamento dei costosi apparati e per le eventuali responsabilità perché così come un cittadino, che non paga un tributo, viene perseguito fino alle estreme conseguenze 'Equitalia' altrettanto deve essere per tutti coloro che eventualmente non avessero rispettato i preziosi contratti.






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