ANNO 14 n° 89
Allarme ambientale all'Acquarossa, una relazione del Comune
''Da chiarire se i valori di alcune sostanze nei terreni siano dovuti a fattore naturale o umano''
22/09/2021 - 06:49

 

VITERBO - Il dirigente comunale Eugenio Monaco ha pronta una relazione sul possibile stato di rischio ambientale emerso da analisi Arpa nei terreni dell'Acquarossa. Monaco definisce il caso ''una fotocopia'' di quanto accaduto per la sopraelevazione della discarica di Monterazzano, quando i campionamenti nel sottosuolo misero in luce, per alcune sostanze, valore oltre i limiti. Allora, era il 2019, c’era in ballo la decisione sull’ampliamento dell’invaso di Ecologia Viterbo. Oggi la realizzazione di un biodigestore e di una piattaforma per trattamento rifiuti pericolosi e non: per il primo impianto l'iter per l'autorizzazione è arrivato quasi a conclusione, per il secondo invece è da poco partito.

A sollevare la questione è stata sabato scorso Luisa Ciambella in una conferenza stampa. La consigliera del Pd ha rivelato l’esistenza di alcune note dell’Arpa inviate a Comune nel mese di aprile in cui si parla per terreni all’Acquarossa di alte concentrazioni di manganese, fluoruri, ferro e arsenico. Documenti che Ciambella ha ripresentato ieri nel corso del Consiglio straordinario sul biodigstore in vista dell’ultima seduta della conferenza dei servizi, prevista per domani, chiedendo spiegazioni: ''Se, come si dice, c’era tutta questa volontà di opporsi al progetto dell’impianto a biometano, allora si poteva fare tutto mesi prima, affidandosi a queste carte che dimostrano come quell’area non sia idonea ad ospitare queste strutture industriali''.

A rispondere a Ciambella il dirigente all’Ambiente, che sulle analsi ha confermato la ricostruzione fornita dall’esponente dem su dati e tempistiche, con alcuni chiarimenti: ''Ho inviato una relazione ieri sera - ha detto Monaco - ma posso garantire che è una situazione che stiamo monitorando da aprile insieme a tutti gli altri enti''. E poi ha aggiunto: ''Si tratta di una fotocopia di quanto accaduto sulla sopraelevazione della discarica, dove abbiamo tenuto il punto, abbiamo addirittura fatto ricorso al Tar. La sentenza è stata negativa, ma stiamo valutando anche di andare in appello al Consiglio di Stato in considerazione del fatto che lo studio fatto sulla questione (l’approfondimento sulle analisi delle falde), secondo noi aveva alcune lacune. Il Tar non ha preso in considerazione la nostra relazione. Speriamo che il Consiglio di Stato lo faccia''.

Il nodo è ancora una volta quello relativo all’origine di questi valori: ''Biogna essere cauti. Lo studio dei valori di fondo serve per comprendere se determinati superamenti siano ascrivibili al fondo naturale del terreno, che sappiamo essere vulcanico, oppure se siano dovuti a qualsivoglia attività antropica''. 

Monaco ha spiegato che con Arpa c’è un filo diretto e costante: ''Arpa ha chiesto una integrazione delle analisi appunto per valutare se i valori siano naturali o meno, ma a chi compete l’approvazione dei valori di fondo naturali è la Regione''. ''Il pacchetto che riguarda questi valori andrà a finire necessariamente nella conferenza dei servizi per la Valutazione di impatto ambientale'', ha concluso Monaco.

Per quanto riguarda l'aspetto urbanistico la situazione appare chiara, come spiegato dal dirigente del settore, Peruzzo: ''Si tratta di una zona priva di vincoli, non c'è bisogno di esprimere pareri particolari, l'area è compatibile per il biodigestore. Il Comune in data 15 ottobre 2020 ha già espresso un parere positivo''. Il Consiglio straordinario ha visto la partecipazione dei vertici della società Biometano Tuscia che intende realizzare l'impianto dopo aver compiuto tutto l'iter previsto dalla legge: ''Sarà un fiore all'occhiello'', è stato garantito. E dall'altra parte invece gli imprenditori del comitato no Biodigestore che hanno confermato i propri timori per aspetti che riguardano la viabilità della zona dovuto al passaggio dei mezzi diretti al biodigestore, un punto sottolineato anche dalla consigliera Chiara Frontini (''la Teverina è una delle strade di Viterbo con il maggiore tasso di incidentalità'') che ha chiesto un parere specifico, e la presunta incompatibilità con le altre attività produttive già esistenti in loco. Intanto, in vista della conferenza dei servizi, il progetto ha ricevuto il nulla osta di alcune delle strutture interne della Regione chiamate ad esprimere un parere per le proprie competenze. Nessun ostacolo neanche dalla Soprintendenza.






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