ANNO 14 n° 79
Alla Viterbese manca solo il pubblico
Dopo il trionfo di Albano: ''Grande partita, ora pensiamo al San Cesareo''
11/01/2016 - 02:01

di Andrea Arena

VITERBO – L'uragano si è scatenato ad Albano laziale, ma il rumore si è avvertito fino a qui. E' un fenomeno atmosferico di quelli positivi, però, anzi esaltante, quello che avvolge la parte calcistica della città. La Viterbese ha espugnato il campo dell'Albalonga, un posto ostico al di là del nome (Pio XII): 5-3 il risultato finale, ma la partita era decisa già alla fine del primo tempo. Tre gol gialloblu, uno – su rigore – per i padroni di casa. Ed è proprio nei primi 45 minuti di gioco che la squadra di Nofri ha dato il meglio di sé.

''Forse il miglior primo tempo della stagione – ha confermato ai microfoni di Diretta sport il presidente Vincenzo Camilli, uno di solito piuttosto esigente – Non mi aspettavo una vittoria così larga, parliamo di una trasferta difficile, perciò è normale anche che nella ripresa ci sia stato un calo. E' un campionato bellissimo, perché si possono perdere punti ovunque, perciò già pensiamo al San Cesareo''. Che domenica prossima sarà ospite al Rocchi.

Ancora una volta ad impressione è l'allenatore, Federico Nofri. Questo perugino equilibrato e misurato, che ama i toni pacati ma che fa scelte ragionate, e indovinate. Come ad Albano: dentro Mbaye dal primo minuto, e Boldrini, in un centrocampo inedito con Selvatico a dettare i tempi. Davanti, ecco De Sena titolare a sostituire Belcastro. Una formazione che poteva sembrare squilibrata, magari troppo offensiva, ha letteralmente dominato. Sfogando tutto il potenziale in attacco, e limitando i danni in fase di ripiegamento.

''Oggi abbiamo giocato a calcio – dice Nofri – Siamo andati in profondità, abbiamo sempre avuto il pallino del gioco. Dispiace per i tre gol incassati, perché potevamo essere la migliore difesa del campionato. Sono state delle leggerezze spiacevoli, che possono diventare pericolose, ma è vero anche che abbiamo fatto cinque gol e ne avremmo potuti fare altrettanti. Sono particolarmente contento per la prestazione anche di quelli che finora avevano avuto poco spazio''.

Tra i protagonisti anche Michele Boldrini, uno degli ultimi arrivati e pure già calatosi perfettamente nel ruolo che gli si chiede, quello dell'uomo vincente in grado di far fare il salto di qualità al gruppo: ''Se mi sono ambientato bene è merito dei compagni, che hanno saputo mettermi a mio agio – ha detto l'ex giocatore della Lupa Castelli – Se vincerò il secondo campionato consecutivo? Vediamo…''

A Viterbo ci si comincia a credere. Perché la concorrenza può ragionevolmente essere ridotta al Grosseto, e forse al Rieti, ieri sconfitto ma comunque ancora in gioco. Gli scontri diretti saranno tutti in casa, e per questo la Viterbese può crederci. Il tasso tecnico della rosa non si discute, così come l'ampio raggio di scelta. E se i rientri di Nuvoli e Belcastro sono scontati, anche la guarigione di Cuffa sembra imminente. Oggi tra l'altro se ne saprà di più anche su Vegnaduzzo: l'attaccante argentino verrà sottoposto ad un altro esame per capire se sia sulla strada del completo recupero.

Domenica dunque il San Cesareo. Con la speranza che al Rocchi possano venire anche tutti quei viterbesi diffidenti e ora sulla strada della riconversione. Merito dei risultati, certo, e di una squadra che gioca bene.






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