ANNO 14 n° 111
Alla Vanni musica
e poesia si uniscono
Appuntamento il 2 marzo con Bruno Fiata e la polifonica S.Giovanni
24/02/2017 - 10:16

VITERBO - Al via ad un altro evento culturale curato dallo staff organizzativo dell’istituto Pietro Vanni di Viterbo.

Giovedì 2 marzo, infatti, sul palco dell’Angolo della Musica di via Carlo Cattaneo, si concretizzerà un connubio stimolante tra letteratura e musica. A partire dalle ore 17.30, infatti, Bruno Fiata presenterà il suo ultimo volume di poesie, dal titolo ''(semplicemente) poeta …'', con la conduzione di Laura Bonelli, dirigente dell’istituto scolastico che promuove l’iniziativa.

A seguire, il segmento musicale, con la partecipazione della polifonica San Giovanni di Viterbo, diretta da Loredana Serafini, con l’interpretazione al pianoforte di Ferdinando Bastianini.

Tornando alla presentazione del libro di Bruno Fiata, si alterneranno per recitare alcune poesie contenute nel libro: Ennio Cuccuini, Stefania Marcelli Paolo Mari, Girolamo Mariani, Alessio Mascagna e Alessandro Morganti.

''Pensavo – dice, di Bruno Fiata, Francesco Peleggi, che ha curato la prefazione del libro - sarebbe accaduto, prima o poi. A chi scrive poesie talvolta capita, giunto ad un certo punto del suo cammino, di prendere coscienza della speciale sorte che gli è toccata. E di trovarsi a riflettere sul suo esser poeta. E su cosa questo comporti. Conoscendo Bruno Fiata ero certo che prima o poi questo momento sarebbe arrivato. Ed ora eccolo: il racconto di questo non eluso passaggio è tutto qui, nei componimenti che seguono.  Bruno Fiata lo affronta con la consueta schiettezza. Di qui il titolo: '(semplicemente) poeta'. Titolo volutamente modesto - continua -, ma anche sottilmente ironico: ove quell’avverbio, '(semplicemente)', in minuscolo, tra parentesi, quasi casuale, è smentito da quella qualifica 'poeta', che subito gli viene appresso e che invece può voler dire tante cose sull’uomo che osa fregiarsene. Può voler dire - conclude- tutto quello, di buono o di cattivo, che dei poeti si suole dire: ce ne sono fin troppe di leggende sui poeti! E tuttavia, se dovessi azzardare un’interpretazione potrei leggere quel '(semplicemente)' poeta  come una confessione, una professione di fede''.







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