ANNO 14 n° 110
Al via lunedì prossimo i lavori per la rimozione degli alberi di piazzale Gramsci e viale Armando Diaz
Tra i lavori previsti nei prossimi mesi anche il rifacimento del fondo di via Santissima Liberatrice, ma spuntano i san pietrini “cinesi”
14/10/2021 - 17:30

Di Max Vismara

VITERBO - Già dalla prossima settimana i viterbesi che si troveranno a passare per viale Armando Diaz o piazzale Gramsci non vedranno più i grossi pini che per quasi cento anni hanno accompagnato la vita di generazioni di abitanti della città dei papi,

le operazioni di sgombero (con successivo rifacimento del manto stradale) inizieranno lunedì notte quando un braccio meccanico provvederà alla rimozione delle 33 grosse piante che negli ultimi anni hanno causato gravi problemi derivanti dalla crescita incontrollata delle loro radici.

Nel caso specifico di Viale Diaz oltre agli evidenti danni fatti dalle radici all’asfalto a decretare la fine dei giganti verdi anche la diffida inoltrata al comune di Viterbo dalle ferrovie dello stato che vista la pericolosa vicinanza degli alberi alla sede ferroviaria si sono imposte con il comune per la rimozione degli alberi.

Questa mattina in sala Regia la conferenza stampa di inizio lavori, presenti il sindaco Giovanni Arena, l’assessore ai lavori pubblici Laura Allegrini e per spiegare i risvolti tecnici dell’ “operazione taglio” anche l’architetto Massimo Gai e l’ingegnere Simone Moncelsi.

“Dopo una lunga e burocratica procedura siamo riusciti ad arrivare ad una svolta di questa situazione che ha creato grandi disagi per la viabilità - ha esordito Arena - mi rendo conto che sarà triste veder sparire questi maestosi alberi che hanno accompagnato la vita dei viterbesi per più di un secolo, ma sono piante che ormai sono a fine vita come chiaramente certificato da un pool di agronomi e oltretutto l’incolumità pubblica è sicuramente una priorità rispetto al fattore sentimentale.

Eliminando gli alberi e sistemando la pavimentazione andremo a riqualificare fortemente una zona importante della nostra città.

Ovviamente - ha concluso il sindaco - in seguito metteremo a dimora altri alberi per mantenere l’equilibrio del verde cittadino, ma sicuramente sceglieremo delle piante che siano meno dannose per l’asfalto.”

La parola e poi passata all’assessore Allegrini che ha ripercorso punto per punto iter cha ha portato alla decisione di abbattere gli alberi.

“Tutto è cominciato con la chiusura di una parte della strada e l’ apposizione di una transenna - ha spiegato l’assessora – e oggi concludiamo con la fase finale di questa vicenda, sicuramente sono stati bravi gli impiegati e i dirigenti degli uffici che hanno snellito la procedura che porta a questa conclusione, era una faccenda che vedeva tanti protagonisti come le Ferrovie dello stato o l’Arpa e quindi non era di facile gestione ma grazie ad un lavoro di squadra la matassa è stata sbrogliata.”

Poi l’Allegrini ha parlato dei tempi d’attuazione dei lavori.

“Saranno necessari 10-15 giorni di “scomodo” per effettuare i lavori ma alla fine vi restituiremo una strada sicura, voglio chiarire che è la diffida delle ferrovie che ci obbliga a tagliare gli alberi, nello specifico ci hanno imposto di eliminare le piante che stanno sul sedime ferroviario e quindi pericolose per l’incolumità pubblica.

Ovviamente - ha continuato a dire- saranno sostituiti con alberi di misura confacente al sito, anche per consentire nel caso di piazzale Gramsci una visione panoramica delle mura cittadine che stiamo riqualificando.”

Poi l’assessora ha colto l’occasione per annunciare a sorpresa il nuovo progetto targato Allegrini.

“Vogliamo ripavimentare via Santissima Maria Liberatrice, togliendo l’asfalto e rimettendo i san pietrini, effettuando un intervento di recupero sia dal punto di vista estetico che da quello culturale, purtroppo - ha sottolineato l’assessora – i vecchi san pietrini in selce non sono facilmente reperibili, e quindi studieremo soluzioni alternative”

In questo caso l’intervento dell’architetto Gai ha chiarito la natura delle difficoltà.

“Purtroppo, i vecchi selci a cuneo non vengono più prodotti - ha spiegato Gai - quelli che vengono utilizzati normalmente sono per così dire “materiale di risulta” e quindi dovremo cercare sulla zona di Roma per acquistarli oppure si dovrà ripiegare o su mattoncino in porfido che purtroppo tendono a sfaldarsi con il passaggio delle auto oppure sui san pietrini proveniente dal mercato orientale.”

In un mondo dove siamo abituati a vedere sempre di più su gli scaffali dei negozi prodotti provenienti dai mercati orientali forse per i viterbesi non sembrerà troppo strano camminare sui san pietrini con il marchio made in China






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