ANNO 14 n° 110
Al via alla settimana contro il razzismo
Organizza il Centro di ricerca per la pace e i diritti umani
30/07/2016 - 11:05

VITERBO - Da sabato 30 luglio a venerdì 5 agosto il Centro di ricerca per la pace e i diritti umani promuove a Viterbo la settimana d'azione contro il razzismo.

Nel corso della settimana la struttura nonviolenta viterbese promuoverà incontri di testimonianza e di riflessione, e riproporrà agli enti locali ed al parlamento alcuni appelli già da gran tempo formulati, in particolare per far cessare le stragi nel Mediterraneo; per soccorrere, accogliere ed assistere tutte le persone bisognose di aiuto; per il riconoscimento del diritto di voto e quindi di piena partecipazione politica. e di pieni diritti civili e sociali, a tutte le persone che vivono in Italia e nelle specifiche comunità locali.

Gli incontri avranno lo scopo di sensibilizzare la popolazione per opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni, alla guerra e a tutte le uccisioni, al maschilismo e a tutte le oppressioni. Per il Centro di ricerca è diritto e dovere di ogni persona di retto sentire e di volontà buona; è inveramento della democrazia e riconoscimento di umanità; è la politica necessaria: la politica della solidarietà e della condivisione, del bene comune, della coscienza ferma e dell'intellezione chiara del primo compito dell'ora di ogni persona, di ogni civile istituto, dell'umanità intera. Gli incontri si pongono l'obiettivo di salvare le vite in pericolo, di opporre la convivenza alla barbarie, di difendere l'umanità - ovvero la vita, la dignità e i diritti di tutti e di ciascuno.

Secondo l'opinione del Centro inoltre: ''Proprio mentre in questa città ed in questa provincia alcune organizzazioni politiche che non fanno mistero di essere neofasciste, e quindi in quanto tali criminali, cercano di fomentare rigurgiti razzisti ed atti di intimidazione; proprio mentre in questa provincia ignoti delinquenti hanno commesso atti vandalici che tutto lascia supporre abbiano finalità di persecuzione razzista; proprio mentre in questa provincia pubblici amministratori di lunga esperienza assumono condotte ambigue che effettualmente favoreggiano il montare di atteggiamenti egoistici ed aggressivi; ci sembra ancor più necessario riaffermare alcune elementari verità. La prima: che ogni essere umano ha diritto alla vita, e che omettere di soccorrere una persona in pericolo e' un crimine; la seconda: che la Costituzione della Repubblica italiana, legge fondamentale del nostro ordinamento giuridico, riconosce i diritti umani di tutti gli esseri umani e garantisce il diritto d'asilo nel nostro paese a chi nel suo paese d'origine non vede riconosciuti gli stessi diritti che nel nostro paese sono vigenti; la terza: che nell'epoca presente la realtà dei fatti ha infranto per sempre antiche barriere e grette chiusure, ed e' ormai a tutti evidente che l'umanità e' unita da un unico destino, e che occorre tutti insieme far fronte alle più drammatiche sfide: le guerre, l'inquinamento e la devastazione della biosfera, le nuove forme della schiavitù, la fame''.

''Non solo e' ignobile, ma non è neppure più realistica una brutale politica di asserragliamento tribale, di intolleranza xenofoba, di regressione feudale - continua il Centro di ricerca di Viterbo-. L'unica politica realistica è quella che affronta i conflitti globali su scala globale, e che quindi pone l'urgente esigenza comune della pace, della protezione dell'ambiente, della promozione della democrazia e dei diritti umani, del garantire a tutte le persone un'alimentazione adeguata e una vita degna. Solo questa politica di pace e di solidarietà può fronteggiare il fenomeno migratorio, poicheè solo se nei paesi d'origine saranno garantite condizioni di vita sostenibili, ovvero l'indispensabile benessere, le migrazioni oggi provocate dalla fame e dalla guerra, dalle dittature e dalle devastazioni, finalmente cesseranno. A questa politica di pace e di solidarietà le comunità locali possono e devono contribuire, come preconizzava Giorgio La Pira: anche impegnandosi anch'esse a soccorrere, accogliere, assistere le persone costrette ad abbandonare le loro case, le loro famiglie, i loro paesi in cerca di pace, di sicurezza, di una vita degna.

''Non si tratta di occultare i problemi - concludono -, è evidente che ogni territorio ha una sua 'capacità di carico' sia ecologica che sociale, e quindi le legittime preoccupazioni dei nativi vanno ascoltate ed insieme occorre trovare soluzioni adeguate che garantiscano la civile convivenza, il benessere condiviso, la sicurezza comune, dei vecchi indigeni e dei nuovi arrivati. Ma queste soluzioni ci sono, e nascono da una percezione corretta della situazione e dalla scelta del rispetto reciproco e del mutuo soccorso, nascono dall'inveramento obiettivo dei valori morali e civili condivisi: ogni essere umano vorrebbe che nel momento del bisogno gli altri esseri umani si prendessero cura di lui e non lo abbandonassero al dolore, alla paura, alla morte; e così ogni essere umano sa che deve prestare il suo aiuto affinchè ad ogni altro essere umano colpito dalla sventura non accada di essere abbandonato. Vi e' una sola umanità in un unico mondo vivente casa comune dell'umanità intera. Il razzismo, come la guerra e il terrorismo, come il maschilismo, e' nemico dell'umanità. Ogni essere umano ha diritto alla vita, e quindi il primo dovere di ogni essere umano e di ogni civile istituto è rispettare, aiutare e salvare le vite''.

''In questa settimana con incontri di studio e civili memorie - aggiungono in fine -, appoggiandoci alle riflessioni e alle testimonianze di alcune delle molte grandi figure dell'umanità, da Socrate ateniese a Gesù di Nazareth, da Confucio a Buddha, da Erasmo a Kant, da Olympe de Gouge a Mary Wollstonecraft, da Giacomo Leopardi a Giuseppe Mazzini, da Leone Tolstoj a Mohandas Gandhi, da Rosa Luxemburg ad Hannah Arendt, da Virginia Woolf a Simone Weil, da Edith Stein a Etty Hillesum, da Simone de Beauvoir a Ginetta Sagan, da Lorenzo Milani a Ernesto Balducci, da Primo Levi a Bianca Guidetti Serra, da Martin Luther King a Malcolm X, da Ruth First a Nelson Mandela, da Luce Fabbri a Franca Ongaro Basaglia, da Germaine Tillion ad Assia Djebar, da Emmanuel Levinas a Wangari Maathai - proporremo alcuni ragionamenti necessari. In questa settimana con incontri pubblici ed analisi precise della situazione attuale, riferendoci ai dati reali ed alle interpretazioni adeguate, proporremo una comprensione concreta e coerente della genesi e della fenomenologia delle cruciali questioni odierne, ed alcune adeguate proposte d'iniziativa tanto legislativa quanto amministrativa che possono avviare a soluzione problemi che altrimenti appaiono ingestibili e possono dar luogo a percezioni errate e gesti sconsiderati. In questa settimana riaffermeremo - con la forza della verità, della legalità e della civiltà; con gli strumenti della ragione, della comprensione, della solidarietà; con la scelta dell'empatia, della responsabilità, del rispetto per la vita e la dignità di ogni persona - l'opposizione ad ogni menzogna e ad ogni violenza, il ripudio di ogni fascismo, il contrasto ad ogni barbarie. In questa settimana riaffermeremo il comune sentimento che ogni essere umano riconosce parte dell'unica umana famiglia: il sentimento della benevolenza, dell'interdipendenza, della condivisione''.







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