ANNO 14 n° 110
Al Paolo Savi arriva
la videosorveglianza
La dirigente Gaddi: ''Abbiamo bisogno di tutelare i ragazzi e le loro famiglie''
24/10/2016 - 02:01

di Antimo Verde

VITERBO – Stop ai ''fugoni'' durante la ricreazione per saltare l’interrogazione di matematica e niente più visitine alla fidanzata di nascosto scavalcando il muro della scuola (neanche fossimo ai tempi della Guerra Fredda al check point Charlie di Berlino). E soprattutto: attenzione scassinatori di macchinette, si cambia registro al Paolo Savi. Arrivano le telecamere.

Come già scritto sulle pagine di questo giornale la scorsa settimana, l’istituto commerciale viterbese ha pubblicato un bando di gara, per la fornitura, l’installazione e posa in opera di un impianto di videosorveglianza, scaduto il 13 ottobre.

''È vero abbiamo fatto questo bando, con una base d’asta di 3.000 euro, ma ancora non abbiamo aperto le buste quindi non sappiamo chi si sia aggiudicato la gara''. A parlare è la dirigente dell’istituto, la dottoressa Maria Patrizia Gaddi.

''C’è l’ intenzione – spiega – di mettere delle telecamere nella parte posteriore della scuola perché è quella che rimane maggiormente scoperta. Nel piazzale interno durante la ricreazione anche i docenti scendono e controllano che sia osservato il divieto di fumo all’interno dell’istituto e nelle aree di pertinenza, buttando anche un occhio al comportamento generale dei ragazzi. Invece la parte posteriore, quella che dà su via Lorenzo da Viterbo, rimane scoperta e spesso gli studenti per sfuggire al controllo degli insegnanti escono all’esterno. Spesso abbiamo notato dei ragazzi che da fuori scavalcano per entrare nell’edificio. Proprio in questi giorni ne abbiamo beccati quattro’’.

Ma non solo problemi di fugoni e intrusioni, anche i recenti furti all’interno dell’istituto hanno avuto un peso decisivo nella decisione.

''Tra l’altro – continua la Gaddi – abbiamo avuto sei furti nella parte della palestra, delle monellate a dire la verità: i 'soliti ignoti' non hanno fatto altro che rompere le macchinette distributrici per rubare i soldi contenuti all'interno, roba di pochi euro, ma siccome sono episodi che si sono verificati con una certa frequenza volevamo interrompere questa situazione''.

Una scelta drastica, ma che incontra il favore degli organi dell’istituto. ''Abbiamo bisogno di controllare la situazione per tutelare i ragazzi e le famiglie - prosegue la preside –. Non abbiamo ancora informato gli studenti e i genitori direttamente, ma ne avevamo parlato nei precedenti consigli d’istituto e tutti erano d’accordo di provvedere con un sistema di controllo. Era da tanto che lo avevamo detto, all’inizio volevamo metterle un po’ dappertutto: il Paolo Savi è una scuola molto grande con tanti corridoi laterali incontrollabili, avevamo chiesto dei preventivi per installare delle telecamere lungo tutto il perimetro della scuola ma la cifra era considerevole, quindi abbiamo optato solo per la parte posteriore''.

''Il tempo di aprire le buste – conclude la dirigente Gaddi - e daremo subito l’appalto. Speriamo entro la metà di novembre di risolvere il tutto''.






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