ANNO 14 n° 111
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''Al fianco delle aziende
per la ripresa''
Le prospettive della Tuscia secondo il direttore generale di Banca di Viterbo
23/12/2014 - 02:00

VITERBO - Il suo è un punto di vista privilegiato. E non soltanto perché da quassù, attraverso le ampie vetrate al primo piano della sede centrale della Banca di Viterbo, si può spaziare con lo sguardo sopra mezza città. No, quello che dice Massimo Caporossi è temprato, smorzato, modellato da 44 anni passati dentro l'azienda della quale oggi è direttore generale. In testa ha i numeri, che non sono numeri felici in questi tempi di crisi, ma ha anche il coraggio di dire le cose come stanno. Perché per uscire dal tunnel, l'economia – anche quella viterbese – non ha certo bisogno di ipocrisia.

''Il quadro è di facile descrizione: fino a due anni fa la nostra provincia era quasi privilegiata, oggi è in caduta perpendicolare – dice Caporossi - Da sempre siamo influenzati da Roma, la Capitale annacqua i numeri, le statistiche, gonfia quelle regionali: pensiamo al turismo, che macina numeri da record su scala laziale, ma in realtà è la forza di Roma a funzionare, non quella delle province. E quest'anno nella Tuscia hanno chiuso circa 350 aziende. Perché gli imprenditori chiudono? Per la crisi, certo, ma anche perché, proprio per aver vissuto tranquillamente sotto l'ombrello di Roma, qui le aziende non erano preparate strutturalmente ad affrontare le difficoltà: una questione di organizzazione, e di storia. Come se non bastasse, l'imprenditore non ha certezze. Chi capisce come andrà il 2015 è un fenomeno: non si sa se ci sarà una leggera ripresa, oppure se la situazione rimarrà questa'.

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