ANNO 14 n° 89
''Aiuto mio marito mi ha rotto un dito''
ma č lei a picchiarlo a sangue
La donna avrebbe aggredito anche i carabinieri intervenuti sul posto
16/01/2017 - 02:01

VITERBO – ''Aiuto, correte, mio marito mi ha rotto un dito’’. Peccato che, quando i carabinieri vanno a bussare alla sua porta, a trovare nel letto, immobile, in un bagno di sangue, c’è il marito della donna, una rumena di 45 anni residente a Tuscania.

Sul viso e sul corpo i segni di una violenta e recente colluttazione. Per terra, vicino al letto e al comodino bottiglie di vino e di alcol vuote. Stappate.

''Quando la donna ci ha aperto la porta, era in un evidente stato di alterazione: urlava, si dimenava. Si lamentava di essere stata picchiata dal marito. Di essersi rotta un dito – spiega in aula un carabinieri intervenuto, a seguito della sua richiesta d’aiuto – ma tutto sembrava meno che vittima. Nell’altra stanza, infatti, nel letto c’era il compagno: lui si che aveva subito un’aggressione’’. Ecco perché gli uomini dell’arma decidono di prestare a lui tutti soccorsi del caso, non dando le giuste attenzioni alla donna.

''Forse si è sentita incompresa, messa da parte, nonostante si sentisse una vittima dell’accaduto. Ecco perché improvvisamente, come una furia, ha cominciato ad aggredirci. Prima verbalmente, poi fisicamente – spiega il carabiniere – a tal punto da costringermi ad andare al pronto soccorso’’.

Accusata di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate, la donna non risponde però dell’aggressione nei confronti del marito, che non avrebbe sporto denuncia.

Per il giudice Silvia Mattei, però, non è punibile, a causa della lieve entità del fatto: per lei arriva l’assoluzione.






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