ANNO 14 n° 88
Movimento 5 Stelle
all'attacco
''Acqua non potabile
a Civita Castellana''
27/08/2015 - 10:45

Civita Castellana - Il problema non è l'arsenico, ma le scelte dei politici di turno.

Ormai siamo al paradosso, l'acqua bene primario di vita è ormai dichiarata non potabile e sporadicamente a seconda delle risultanze delle analisi e delle conseguenti ordinanze sindacali , diviene sicura per utilizzo umano...... in realtà l'acqua utilizzata in una comunità dovrebbe essere per natura potabile e solo in casi estremi non prevedibili divenire momentaneamente non potabile.

Il paradosso è che il caso dell'arsenico è conosciuto da più di 15 anni e ancor peggio sono stati spesi troppi milioni di euro dalla Regione Lazio per non risolvere praticamente nulla.

Addirittura si apprende dalla dichiarazione del sindaco Angelelli rilasciata a mezzo stampa, che la revoca della potabilità a Sassacci è dovuta a questioni meramente economiche , in pratica non ci sono i soldi per cambiare i filtri. Dei disagio dei cittadini non ne parla nessuno come se fosse cosa naturale anzi ineluttabile.

Allora la domanda che sorge spontanea è se il problema reale risulta essere l'arsenico oppure le scelte sbagliate dei politicanti di turno.

Chi sono stati gli incapaci amministratori che hanno partorito questa soluzione di depurazione con filtri ?

Chi sono stati gli amministratori che non hanno saputo opporsi, o meglio, leggere tra le carte il sicuro fallimento della proposta avanzata e posta in atto ?

Il Movimento5Stelle di Civita Castellana lo ripete da due anni, che il sistema di depurazione adottato dalla Regione Lazio e calato dall'alto sulla testa delle amministrazioni locali, avrebbe fatto 'acqua' in quanto estremamente costoso, e nel contempo privo di garanzie nella sua funzionalità sotto l'aspetto tecnico e sopratutto di sostenibilità economica.

Il sindaco Angelelli anche se non direttamente responsabile del problema , ha difeso l'operato della Regione Lazio e sopratutto sotto elezioni amministrative si è spinto a fare promesse che ad oggi non riesce a mantenere in merito alla bontà della iniziativa regionale.

Due terzi delle utenze allacciate all'acquedotto pubblico di Civita Castellana vedono ancora oggi arrivare acqua ancora NON POTABILE e molte volte sopratutto nei quartieri della zona est anche acqua di colore marrone .

A questo punto chiediamo agli uffici competenti di fare chiarezza in termini di legittimità amministrativa in merito allo sperpero di soldi pubblici per impianti parzialmente funzionanti , palesemente ingestibili sia sotto il profilo della affidabilità e stabilità depurativa sia sotto il profilo della sostenibilità in termini economici.

Siamo di fronte al più eclatante esempio di sperpero di denaro pubblico.

Il sistema di potabilizzazione dell'acqua attivato dalla Regione Lazio per far fronte al problema della concentrazione fuori norma dell'arsenico e altre sostanze , si sta rivelando in tutta la sua natura di progetto sbagliato dall'inizio e nonostante ciò portato avanti con caparbietà e sostenuto a spada tratta anche dalla amministrazione locale.

Resta una sola verità che non può essere certamente confutata, e che vede ad oggi i cittadini di Civita Castellana utilizzare acqua NON POTABILE con grave danno per la salute oltre che essere trattati come limoni da spremere senza che l'attuale amministrazione alzi un dito in loro difesa.

Tutto questo nel silenzio più assoluto della amministrazione Angelelli che si limita a revocare o ripristinare ordinanze di potabilità solo come atto amministrativo dovuto a seguito di comunicazioni dagli enti preposti. Dimenticandosi che se siamo ancora in queste condizioni molta della colpa è proprio da attribuire alla passata e attuale giunta che non ha saputo contrastare o meglio gestire la vicenda nell'interesse pubblico, limitandosi sempre a sottostare in silenzio a scelte operate da altri enti.

Perchè il sindaco Angelelli non si è attivato prontamente verso gli organi preposti prima che i filtri arrivassero ad esaurimento? Soprattutto perché era nella consapevolezza che tali filtri hanno durata periodica molto breve e pertanto la sostituzione è garanzia di sicurezza sanitaria oltre che di servizio al cittadino che paga l'acqua come il vino.

Cosa vuole rispondere l'attuale amministrazione, che non è di sua competenza cambiare i filtri ? Oppure che non sapevano nulla per l'ennesima volta?

Oppure, come appare nella cruda evidenza dei fatti, non interessa il disagio dei cittadini ma è di maggiore interesse non disturbare troppo l' attuale gestione politica regionale e degli organi preposti alla manutenzione dei dearsinificatori?

Cosa ci dobbiamo aspettare in futuro come cittadini di Civita Castellana?

La risposta è semplice. Con la attuale amministrazione Angelelli il problema non sarà assolutamente risolto, la Talete continuerà ad operare gravando i cittadini con bollette esorbitanti per dare in cambio un bene inquinato e non utilizzabile , i dearsinificatori funzioneranno a singhiozzo e soltanto finché ci saranno i soldi per cambiare i filtri, i cittadini continueranno a non usare l'acqua che esce dalle condotte pubbliche.

Bel risultato, degno di un paese incivile e di una classe politica incapace.

La vergogna di non aver risolto il problema principale di una comunità è da ricercare nella mancanza di coraggio e lungimiranza, le uniche due cose che cambieranno nella vicenda ormai decennale dell'acqua potabile di Civita Castellana sono le ordinanze sindacali a singhiozzo, oggi è potabile ....domani forse no!! e il caro bolletta destinata a salire nei prossimi mesi.

E' arrivato il momento di chiedere conto delle scelte fatte dai vari soggetti politici nazionali, regionali e comunali , dei soldi pubblici spesi inutilmente, della cittadinanza lasciata per decenni in una precaria situazione anche sotto il profilo della salute pubblica , della mancanza di scelte condivise con i cittadini e calate dall'alto senza peraltro risolvere nulla , delle previsioni di spesa faraonica per la sostituzione dei filtri che oggi si scontrano con le casse pubbliche praticamente vuote .

E' arrivato il momento in cui il sindaco Angelelli, nei limiti della sua carica, si faccia veramente promotore delle giuste istanze dei cittadini verso le altre istituzioni pubbliche responsabili del disastro, peraltro annunciato, della dearsinificazione dell'acqua, e non si limiti a dichiarare di prendere passivamente atto che

'.....i filtri non sono stati ancora sostituiti...'.

Lascia perplessi leggere che il Sindaco Angelelli elogia e giustifica gli sforzi della Regione Lazio nell'investimento finalizzato alla soluzione del problema acqua potabile. Vorremmo ricordare al primo cittadino di Civita Castellana che, visti i risultati, la Regione Lazio e nello specifico la politica PD che in questi anni governa, non 'investe' i soldi pubblici con finalità e risultati positivi tangibili , ma in questo caso 'sperpera e spreca ' ogni anno soldi della comunità portando avanti un progetto palesemente sbagliato.

Sarebbe interessante indagare e capire chi ha proposto, firmato e avallato il progetto, i documenti, i calcoli che lo hanno sostenuto sotto l'aspetto meramente progettuale ed economico.

E' arrivato il momento in cui il sindaco Angelelli spieghi chiaramente ai cittadini cosa vuole fare il suo governo per contribuire nella risoluzione definitiva del problema. Oppure è bene che dichiari la propria incapacità politica e la propria inerzia di fronte a scelte sbagliate operate da altri organi pubblici sulla pelle e a spese dei cittadini anche di Civita Castellana.

 

MOVIMENTO 5 STELLE CIVITA CASTELLANA

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