ANNO 14 n° 110
Accusato di violenza sessuale sul figlio, per i giudici non c’è reato
Assolto il padre del piccolo, trascinato alla sbarra dalle denunce dell’ex moglie
18/10/2018 - 07:07

CARBOGNANO – Secondo quanto raccontato alla madre e poi trascritto dai carabinieri all’interno di una denuncia datata 5 marzo 2009, il padre avrebbe abusato sessualmente del piccolo, all’epoca 11enne, trasformando ogni momento di igiene intima in un presunto atto di violenza sessuale.

Per questo G.L., residente a Carbognano, è finito alla sbarra con la più infamante delle accuse: con la scusa di fare il bidet al figlio maggiore, gli avrebbe ripetutamente infilato nel sedere il dito medio, causando la lacerazione e la lesione delle pareti. O almeno questo è quanto in fase di incidente probatorio protetto il piccolo, oggi maggiorenne, avrebbe raccontato agli inquirenti e ai giudici e quanto la madre avrebbe denunciato ai carabinieri.

Da qui, un processo durato anni e ricominciato da capo per ben due volte a causa dell’assenza all’interno del fascicolo, di un documento fondamentale. Ieri, finalmente, a distanza di nove anni, la sentenza.

Per il collegio di giudici il fatto non costituisce reato, non rappresenta in alcun modo una violenza sessuale: l’uomo, assistito in aula dall’avvocato Simone Maria Fazio, è stato assolto da ogni accusa.

''La prova madre contro il mio assistito – ha spiegato in aula il legale – è rappresentata da un certificato medico di una clinica privata convenzionata in cui si parla di queste lesioni delle pareti intorno al sedere del piccolo. Ma come possiamo con assoluta certezza escludere che quelle lesioni non siano state provocate dalle unghie delle mani della mamma o della nonna del piccolo che abitualmente lo accudivano?''.

Non si può, infatti. Ed è per questo che il tribunale viterbese ha proceduto ad una sentenza di assoluzione completa. Il fatto non costituisce reato. Nessun accoglimento della pesantissima condanna richiesta dal pubblico ministero a 6 anni e mezzo di reclusione, né delle richieste della parti civili. Il padre è innocente. Non ha commesso alcuna violenza.






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