ANNO 14 n° 116
Accusato di stalking e minaccia: assolto dal giudice
La difesa: 'I fatti denunciati dalla ex strumentali per sbarazzarsi di lui'
27/01/2022 - 11:10

di Andrea Stefano Marini Balestra

VITERBO - Sedotto, abbandonato finisce sotto processo per stalking e minacce.  E’ questa la storia di un uomo brasiliano oggi quasi cinquantenne, che nel suo paese nel lontano 1994 conobbe una donna italiana più grande di lui e se ne innamorò sino al punto che venti anni dopo, complice Facebook, la ritrovò e si intestardì di rivederla, quindi venne Italia.

La donna che gli aveva facilitato l’arrivo in Italia facendogli credere di volerlo sposare, però, si è dimostrata un’abile mistificatrice, proprio così l’ha definita l’avvocato Luigi Mancini nella sua arringa che ha convinto il Tribunale presieduto dalla dottoressa Massini ad assolvere l’imputato dalle pesanti accuse che l’avevano tratto a giudizio su denuncia della donna.

Nel processo si è ricostruita la vicenda, che appunto, partita dal coup de foudre del dicianovenne brasiliano con l’italiana di sette anni più grande nel 1994, è poi finita nel 2019 dopo che due si erano sposati in Italia, ma subito separati.

La donna avrebbe utilizzato il matrimonio per sbarazzarsi di un compagno ingombrante che peraltro viveva come usufruttuario a casa sua. Il brasiliano, ancora innamorato pazzo, non si rassegnò alla fine del suo amore italiano, quindi, secondo l’accusa l’avrebbe seguita anche sul posto di lavoro, le avrebbe imposto una geolocalzzazione sul cellulare. Fu accusato pure di aver postato un fotomontaggio su facebook che rappresentava la donna al cimitero presso la tomba della madre.

Per il pm Capezzuto l’uomo è stato imputato di stalking, minacce. La donna, parte offesa, costituita parte civile, aveva chiesto una provvisionale di 15mila euro, la pm la condanna ad anni quattro e mesi sei di reclusione.

L’assoluzione è giunta ieri. Secondo la difesa i fatti denunciati dalla donna erano strumentali per ottenere il definitivo allontanamento da se di questo uomo che nel frattempo, sradicato dal suo paese d’origine per vivere un sogno italiano, si era invece ritrovato a dover essere assistito dalla Caritas e vivere in un camper.

 






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