ANNO 14 n° 117
Abusa della figlia della convivente, arrestato
La bambina ha solo 9 anni, le violenze erano iniziate nel 2008
27/03/2011 - 12:04

E’ accusato di aver abusato della figlia della propria convivente per tre anni consecutivi. Gli episodi di pedofilia erano iniziati nel 2008, quando la bambina aveva solo sei anni, e sono proseguite fino a un mese fa. Per questo motivo, i poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Viterbo hanno arrestato un uomo di 40, italiano, operaio, con qualche precedente penale alle spalle. Lo hanno prelevato sul posto di lavoro, in un paese della provincia.

A smascherare il presunto orco ha contribuito in modo determinante la madre della vittima, romena, arrivata in Italia alcuni anni fa, e le volontarie dell’Associazione contro la violenza sulle donne ‘Erinna’, alla quale si è rivolta l’immigrata dopo aver notato un continuo e crescente malessere nella figlia e aver raccolto alcune sue sconvolgenti confidenze. Le volontarie di ‘Erinna’ hanno quindi informato gli agenti della sezione speciale contro la violenza sui minori della Squadra Mobile di Viterbo e, circa un mese fa, è iniziata l’inchiesta.

Raccolti sufficienti elementi di prova, costituiti soprattutto dai racconti della bambina, ascoltata in un ambiente protetto e con l'ausilio di psicologi,il Pm titolare dell'inchiesta Renzo Petroselli ha chiesto al Gip Salvatore Fanti, l'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell'uomo. Ordinanza che è stata firmata ieri e subito eseguita dagli uomini della Mobile guidati da Fabio Zampaglione.

Dalle indagini è emerso che gli abusi sono avvenuti quasi tutti in casa, quando la madre della bambina era assente. E si trattava di episodi estremamente turpi. “E’una storia terribile, che ha turbato profondamente anche noi'. Ha commentato il vice questore Zampaglione durante la conferenza stampa convocata per illustrare l'operazione. 'Durante le audizioni – ha aggiunto, - nonostante l'assistenza degli psicologi e dei nostri specialisti, la bambina è stata più volte sopraffatta dalla commozione e non riusciva più a parlare. Allora ci faceva capire con disegni le brutalità cui veniva sottoposta'.

A completare il quadro delle prove a carico dell'uomo arrestato hanno contribuito anche le testimonianze della pediatra che aveva in cura la piccola e di un'assistente sociale che si occupava della madre, le quali hanno deciso di avvalersi del supporto del servizio di psicologia della Asl di Viterbo.

Attorno alla piccola, che frequenta le suole elementari, e alla madre polizia e ervizi sociali hanno eretto un muro di protezione. Il luogo in cui abitano e le loro generalità sono top secret. “Dobbiamo garantire ad entrambe – ha concluso Zampaglione – il massimo della serinità e della tranquillità possibili pur nella situazione in cui si sono venute a trovare”.

La stanza in cui la bambina è stata ascoltata e filmata si trova in fondo al corridoio dell’ala della Questura che ospita la Squadra Mobile, Sulle pareti sono affissi i disegni fatti da bambini. 'Ce li hanno donati i piccoli quando ci siamo occupati dei loro casi' spiega una funzionaria. Spesso, quando li ascoltiamo, nel ricordare ciò che hanno subito, piangono. Capita che dopo piangiamo anche noi. I disegni sono decine e dietro ciascuno di essi si nasconde un episodio di violenza o di pedofilia.





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