ANNO 14 n° 110
A Tarquinia il convegno della Societą italiana di endoscopia
La conferenza si terrą domani all'Hotel Villa Tirreno
30/11/2017 - 16:02

TARQUINIA - Domani e dopodomani, 1 e 2 dicembre, presso l’Hotel Villa Tirreno di Tarquinia si svolgerà il convegno regionale della Società italiana di endoscopia, area chirurgica ISSE (Italian society for surgical endoscopy). L’evento è organizzato dal presidente della società per la regione Lazio e direttore della unità operativa di Endoscopia digestiva dell’ospedale di Tarquinia, Fabio Baldi.

Nella due gironi di lavori gastroenterologi, endoscopisti, anatomo patologi, chirurghi e radioterapisti si confronteranno sulle possibilità terapeutiche più idonee, applicando interventi mini-invasivi e al contempo radicali. Il convegno si propone l’obiettivo di modificare alcune abitudini nella prescrizione farmacologica della malattia da reflusso stimolando autocritica e riflessione nell’uso razionale e corretto degli inibitori di pompa protonica, portare a conoscenza tutte le novità diagnostiche e terapeutiche in endoscopia anche in ambito pediatrico, sensibilizzare i medici di medicina generale e gli specialisti a diffondere la cultura dello screening nella popolazione e valutare in maniera critica gli obiettivi ancora da raggiungere in termini di qualità nello screening del cancro del colon retto.

“La continua richiesta di prestazioni endoscopiche, l’esatta indicazione, la scelta dei farmaci più idonei e il loro impiego razionale in funzione del rapporto costo/beneficio - spiega Fabio Baldi - è il tema di apertura del convegno nella sessione dedicata alla malattia da reflusso gastro-esofageo e alle sue complicanze, non solo nell’adulto, ma anche in ambito pediatrico, dove negli ultimi anni si è posta una particolare attenzione per l’aumentata incidenza”.

Saranno, inoltre, portate a conoscenza le nuove tecniche di applicazione della radiofrequenza in endoscopia, non solo nel trattamento ormai consolidato dell’esofago di Barrett displasico e nell’EEC, ma anche i primi risultati emergenti nel trattamento della proctite da radioterapia che, spesso, presenta casi clinici impegnativi sia nel trattamento che nella gestione del paziente.

“Il grande interesse nel campo della prevenzione oncologica per il cancro del colon retto – conclude Baldi - verrà completamente revisionato alla luce di quanto più recentemente consolidato in termini di possibilità di diagnosi sia radiologica che endoscopica, per quest’ultima in particolare, la corretta applicazione della classificazione delle lesioni e la scelta della tecnica più idonea per la sua rimozione. Infine si valuteranno, con gli esperti della Regione Lazio, i risultati ottenuti e le criticità ancora da superare nel programma di screening del cancro colo-rettale”.






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