ANNO 14 n° 107
''A Pasqua nella Tuscia consumi a rilento''
Confesercenti: ''I piccoli esercizi danneggiati dalla grande distribuzione''
30/03/2018 - 15:01

VITERBO - Acquisti e consumi molto a rilento nel periodo pasquale secondo i rilevamenti della Confesercenti. Ad incidere sono l’incertezza meteorologica e pure quella politica come anche rilevato anche dall’Istat: a marzo la fiducia dei negozi a livello nazionale è ai minimi da tre anni a questa parte. Un peggioramento dovuto in primo luogo al ritorno in negativo delle vendite – calate anche a gennaio del 2,3% – e del timore da parte degli esercenti che si tratti di un trend destinato a proseguire.

La forte concorrenza operata dalla grande distribuzione con l'abbattimenti di prezzi di prodotti pasquali 'danneggia i piccoli e piccolissimi esercizi del commercio. Ma anche per quanto riguarda frutta e verdura sono timide le richieste per i prodotti stagionali, tra cui gli asparagi, mentre ancora viene preferita – dato anche il clima – la verdura invernale.

La stessa cosa sta accadendo per la frutta: meglio le arance, navel e tarocco (in crescita queste ultime) e le mele, affiancate da una buona richiesta di fragole, le prime provenienti dal sud Italia, pur avendo sofferto le bizzarrie dei rivolgimenti climatici. Riguardo invece ai prodotti tipicamente più pasquali, le vendite non hanno avuto la risposta sperata. In tema di carni, gli acquisti sono decisamente statici al momento per agnello, vitello e maiale.

Medesima situazione per i prodotti da forno, settore questo in cui, in particolar modo per colombe e dolci tradizionali, si sconta la forte concorrenza al ribasso di alcuni supermercati dove è possibili acquistarli per pochi euro, utilizzati come prezzi civetta a scapito dell’artigianalità delle produzioni.

Tiene al momento la richiesta e la vendita di uova al cioccolato artigianali, e questo per diversi motivi, tra i quali il periodo di consumo, e cioè la Pasqua. Il mercato italiano del cioccolato vale 1,7 miliardi di euro; e, mentre nel mondo il picco è a Natale, in Italia il consumo si concentra la domenica di Pasqua e a Pasquetta. Nei giorni successivi, fatto salvo per i bambini, l’uovo di cioccolato non lo vuole più nessuno. Altra differenza poi che caratterizza nel nostro Paese è la crescente preferenza per il fondente – ora il mercato indica un 50% alla pari con quello al latte, anche se la tendenza è in aumento – quando a livello mondiale è quello al latte il più consumato (nei paesi anglosassoni si arriva fino ad un percentuale del 75% sul totale).

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’ una situazione certamente non piacevole quella che sta caratterizzando, in prossimità di una festività importante - sottolinea Vincenzo Peparello, presidente della Confesercenti di Viterbo - le vendite della piccola distribuzione tradizionale sono molto più lente del previsto. Incide la concorrenza della grande distribuzione, ma è anche vero che i dati positivi registrati dall' Istat a gennaio per discount non sono bastati a riportare in positivo il bilancio del commercio. Oltre all’auspicio di un’inversione di tendenza, occorrono misure mirate a sostegno delle attività di vicinato, che ancora scontano gli effetti della crisi”,






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