ANNO 14 n° 111
A Montefiascone scatta l'ordinanza di non potabilità
31/12/2012 - 17:55

VITERBO - Scatta l’emergenza idrica. Emessa ordinanza di non potabilità dell’acqua sul territorio di Montefiascone in vigore da domani 1 gennaio 2013. La decisione è stata comunicata nella mattinata di oggi dal sindaco Luciano Cimarello durante il consiglio comunale convocato d’urgenza proprio in merito all’annoso problema dell’acqua che sta coinvolgendo i comuni della Tuscia.

Un atto dovuto che segue i dati forniti dalle Asl sulla presenza dell’arsenico e dei floruri. Oltre 16 mila abitanti resteranno senza acqua potabile: i residenti, infatti, non solo non potranno bere l’acqua ma non potranno usarla nemmeno per lavarsi i denti, cucinare o fare il bucato.

Secondo quanto è stato riferito dal primo cittadino l’impianto per realizzare i dearsenificatori in alcuni comuni con concentrazioni di arsenico nelle acque superiore a 20 microgrammi al litro, “dovevano essere conclusi entro il 31 dicembre 2012. Purtroppo, a causa dei mancati pagamenti della Regione Lazio, le ditte hanno sospeso i lavori. Per Montefiascone, a altri comuni, gli impianti saranno realizzati entro il 31 dicembre 2014”.

Cimarello ha poi puntualizzato di essere molto scettico anche in merito a queste date. “Come comune non ci è concesso spendere soldi per la realizzazione degli impianti di dearsenificazione perché esiste una commissione per l’emergenza arsenico della Regione Lazio. Noi come amministratori non possiamo spendere un euro o chiedere un mutuo per per la realizzazione degli impianti. Devo attenermi a tutto ciò ed emettere l’ordinanza di non potabilità dell’acqua dal 1 gennaio 2013”, ha concluso.

Di fronte a questa emergenza il consigliere di minoranza Massino Ceccarelli ha sottolineato che si tratta di una situazione insostenibile per le famiglie e per tutti gli esercizi commerciali. Questi ultimi, in particolare, “potrebbero essere soggetti a multe salatissime in caso di mancanza dell' acqua priva di arsenico”.

“Perché non sono state intraprese misure idonee per tamponare questo emergenza? - ha domandato il consigliere di minoranza Massino Ceccarelli -. E’ necessario mettere in campo soluzioni immediate: aumentare il numero delle Casette dell’acqua dearsenificata in tutto il territorio comunale,  quelle presenti sono insufficienti. I residenti, inoltre, devono accedere a questa risorsa in modo gratuito, a costo zero. L'amministrazione comunale - ha concluso - deve stanziare anche gli incentive a favore degli esercizi commerciali”.

Il consiglio comunale ha poi approvato all’unanimità una proposta, con tutte le dichiarazioni e gli interventi del consiglio comunale, da inviare alla Regione Lazio, all’Ato, alla Asl, alla Provincia, al Prefetto, per chiedere l’immediata risoluzione problema.

L’assessore all’Ambiente Renato Trapè ha voluto tranquillizzare la popolazione: “Come medico posso affermare che non sono state riscontrate delle patologie legate alla presenza di arsenico – ha dichiarato -. Per fortuna la concentrazione di arsenico nelle nostre zone è limitato e non è preoccupante. Dobbiamo, comunque, emettere l’ordinanza a scopo precauzionale”.

Trapè, infine, considerando che gli impianti di dearsenificazione dell’acqua sono molto costosi, propone “di mescolare le acque delle varie falde con quella del lago in modo tale che la percentuale di arsenico venga notevolmente a ridursi”.

Lia Saraca





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