ANNO 14 n° 110
A Lecce con gioielli rubati a Ronciglione, per il 60enne un doppio processo
Intanto dal tribunale pugliese un certificato che lo renderebbe ''temporaneamente incapace di stare in giudizio''
01/11/2019 - 05:21

RONCIGLIONE – Ritrovato a Lecce, nel piccolo paesino di Copertino, con 80mila euro di gioielli rubati pochi giorni prima a Ronciglione. Ora su L.S. un 60enne pugliese, per anni residente nella Tuscia, pende un doppio processo. Uno di fronte al giudice viterbese Giacomo Autizi, l’altro di fronte al giudice leccese Maddalena Torelli.

Nel tribunale di via Falcone e Borsellino, l’uomo, difeso dall’avvocato Giuliano Migliorati, deve rispondere di riciclaggio: i monili di cui a più di 640 chilometri di distanza da Ronciglione, sarebbe stato trovato in possesso sarebbero stati il frutto di un furto, compiuto ai danni di una donna il 19 ottobre del 2015.

Ma dal Palagiustizia pugliese, il legale dell’uomo avrebbe fatto recapitare un certificato medico che renderebbe l’imputato temporaneamente incapace ‘’di partecipare coscientemente al processo’’ perché preda di un profondo stato depressivo. Nulla a che vedere con la capacità di intendere e di volere al momento dei fatti che avrebbe commesso, ma un certificato che potrebbe causare lo stop dei processi a suo carico. Anche quello a Viterbo, in cui deve rispondere di ricettazione.

L.S. pochi giorni dopo la denuncia per furto, sarebbe stato beccato con in tasca Collane, bracciali, anelli, spille e addirittura un serpente lungo 30 centimetri in oro giallo con gli occhi di rubino. Tutto goffamente nascosto all’interno delle tasche dei pantaloni.

In attesa di acquisire la perizia che lo renderebbe temporaneamente incapace di stare a giudizio, il giudice Autizi ha rinvito al 24 febbraio.

Intanto la donna ha già riconosciuto i suoi gioielli dalle fotografie scattate dai carabinieri di Lecce.






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