ANNO 14 n° 79
''8 marzo, l'Usb aderisce allo sciopero generale''
06/03/2019 - 15:48

Riceviamo e pubblichiamo

VITERBO - L' Unione sindacale di base risponde all'appello di Non una di meno, e proclama per l' 8 marzo lo sciopero generale di tutti i settori lavorativi.

A Viterbo, come in tutta Italia, la giornata dell'8 marzo sarà un’occasione per rendere visibili le lotte che tutti i giorni, l'Usb e le lavoratrici, portano avanti nei posti di lavoro.

Il commercio è uno dei settori produttivi in cui le discriminazioni di genere sono più evidenti, essendo più alta l'occupazione femminile.

A parità di mansione, le lavoratrici percepiscono il 5% in meno dei loro colleghi uomini. Nel settore, il 60% dei contratti part time pesa sulle donne, a cui viene imposta questa forma come vincolo per l'assunzione, escludendole così da ogni possibilità di carriera.

Contratti irregolari, straordinari fuori busta e part time involontari pesano su tutti, in particolare però le donne non sono colpite solo come lavoratrici, ma proprio in quanto donne.

Sono troppe le volte in cui le dipendenti vengono obbligate ad un abbigliamento provocante, tacchi alti e sorriso malizioso. Oppure vengono interrogate sulla loro vita di coppia o sulla possibile volontà di avere figli.

La cultura patriarcale, cosi come quella razzista, sono armi in mano ai datori per fare profitto sfruttando i lavoratori, uomini e donne, italiani e migranti.

L'8 marzo l'Usb attraverserà le vie principali dello shopping viterbese per denunciare, insieme ai lavoratori e alle lavoratrici, la mancanza di diritti e sicurezza che ogni giorno viene imposta nei luoghi di lavoro.

In questa occasione verrà distribuito “Commercio totale”, l’inchiesta condotta dal sindacato sulla mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro, con una particolare attenzione al commercio. Nella Tuscia, è emerso come il 70% dei negozi siano sprovvisti del Rappresentante per la sicurezza, Rls. Questo è una figura fondamentale che vigila sul rispetto delle norme di salute e sicurezza ed ha la facoltà di interrompere il lavoro se le mancanze dono talmente gravi da mettere a rischio i lavoratori.







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