ANNO 14 n° 110
52 rapine e furti messi a segno, in sette a processo
Centinaia di migliaia di euro di bottino, all’interno della banda anche una donna
06/12/2017 - 07:18

VITERBO – 52 colpi messi a segno in giro per tutta la provincia. Tra rapine, furti in appartamento e detenzione illegale di armi. Un curriculum di tutto rispetto ad accumunare il gruppo di sette persone – sei uomini e una sola donna – finiti alla sbarra davanti al collegio di giudici viterbesi.

Su di loro – alcuni dei quali nomi stranoti alle autorità giuridiche di mezza Italia per le loro prodezze criminali – le accuse di rapina e furto. A cui tutti, seppur a vario titolo, devono rispondere.

Molti gli episodi di cui si sono resi, negli anni, protagonisti. E purtroppo altrettanto datati. Tanto che per diversi capi di imputazione si prospetta a breve la via della prescrizione.

Come il furto, nel 2004, in un appartamento di Montalto di Castro con un bottino finale di oltre 10 mila euro. Oppure il colpo da 13 mila euro messo a segno in un noto supermercato di Tarquinia nel 2014. Il gruppo, armato di pistole, avrebbe fatto irruzione nel punto vendita e avrebbe fatto razzia di contanti e merci.

Ma non solo negozi e abitazioni.

Nel mirino della banda, anche armerie e farmacie: nell’arco dello scorso decennio, infatti, i sette imputati avrebbero agito rubato 180 mila euro di fitofarmci all’interno di un’azienda a Benevento e 9 armi da fuoco e 900 munizioni all’interno di un’armeria della provincia di Viterbo.

Rapinatori e ladri seriali che oggi si ritrovano a processo dopo oltre tredici anni dalle prime ''bravate''. E che dovranno presentarsi nuovamente in aula a maggio del prossimo anno. Ieri, davanti al collegio, l’ammissione prove.






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