ANNO 14 n° 79
''17 milioni di euro, solo
una mossa elettorale''
All’indomani della visita di Gentiloni
Fi e FdI tuonano: ''Quei soldi non ci sono''
24/11/2017 - 17:14

VITERBO – (aml) ''Un’operazione prettamente elettorale''. Così i gruppi di Forza Italia e Fratelli d’Italia in Comune bollano la convenzione firmata dal premier Gentiloni e il sindaco Michelini che dovrebbe portare nelle casse comunali 17,5 milioni di euro del bando per riqualificazione urbana e periferie. Carte alla mano il capogruppo di Fi Giulio Marini dichiara che quei soldi non ci sono e l’accordo firmato in realtà può servire solo a far partire la progettazione. Se c’è una possibilità che quel finanziamento arrivi a Viterbo sarà solo nel 2019 ''perché i 500 milioni già assegnati per i primi 24 interventi utilizzano integralmente le coperture previste per il 2017 e il 2018''. E Viterbo in graduatoria è al 91esimo posto. ''E se la qualità progettuale merita il 91 posto ci sono tutti i motivi per dubitare che sarà difficile ottenere questo finanziamento''.

Quindi si tratta solo di una esternazione da annuncite come sottolinea il capogruppo di FdI Luigi Buzzi. ''Michelini è malato di annuncite come Renzi e come Zingaretti. Il discorso sul Poggino e sul finanziamento si riassume in un mero tanto rumore per nulla''.

Entrambi poi si dichiarano sconcertati per il coinvolgimento del presidente del Consiglio Gentiloni. ''Grave che una delle massime cariche dello Stato, contravvenendo a disposizioni di legge che non consentono loro di stipulare una convenzione se non ha copertura finanziaria, si presti a una gaffe di questo genere'' rimarca Marini che prosegue: ''Senza la firma dell’accordo il Comune non avrebbe potuto avviare la progettualità. Ora le risorse che servono rientreranno nei 17,5 milioni. In questo modo si sono facilitati il percorso. E la cosa grave è che il presidente del consiglio, tra l’altro nominato e non eletto, si sia prestato a questo perché dovrebbe garantire il Paese non una maggioranza a Viterbo''.

Claudio Ubertini (FdI) chiede che si faccia chiarezza per rispetto nei confronti dei cittadini e degli imprenditori che ''devono sapere come stanno effettivamente le cose''. Poi riflette: ''Siamo felicissimi se quei soldi riusciranno ad arrivare, perché quando avverrà sarà la prossima amministrazione a poterli utilizzare quindi saremo sicuramente noi''.

Anche per Antonella Sberna (Fi), che rimarca la scelta inopportuna della sede non istituzionale, si tratta solo di una mossa di avvio della campagna elettorale. Auspica che il finanziamento possa arrivare tra qualche anno ''ma secondo noi non ci sono gli estremi''.

''In cinque anni sono state elaborate tante progettazioni – annota Gianluca Grancini (Fdi) – ma nessuna opera è mai stata fatta. Speriamo che non resti tutto nel libro dei sogni''.

Marini poi entra nel dettaglio degli interventi previsti nel progetto e si pone una serie di domande. ''Ma la città di Viterbo ha necessità di una nuova piscina da 50 metri di lunghezza che costerebbe 4 milioni? E di spendere 2,5 milioni per una pista ciclabile quando esistono progetti di privati che se ne farebbero carico gratuitamente? E i 665mila euro previsti per il centro di riuso anche se l’area dell’ex inceneritore non è di proprietà comunale? Il sottopasso ferroviaro può costare solo 2,7 milioni''.

E Paolo Muroni, ex assessore all’urbanistica, presente all’incontro ricorda che a tale proposito ''in Comune esiste un progetto, quasi esecutivo e concordato con le ferrovie dello Stato per 4,4 milioni di euro''.

E l’ex sindaco chiosa: ''Ora ci diranno che ci sono le coperture finanziarie ma dovranno dirci e farci vedere con quali atti. Adesso massima attenzione sulla variazione di bilancio e sugli incarichi che saranno assegnati''.

La variazione di bilancio, in cui dovrebbero essere inseriti i soldi del finanziamento, deve essere discussa e approvata entro il 30 novembre. Ma per le opere superiori al milione servono i progetti preliminari. L’amministrazione riuscirà in pochi giorni a inserirli nella variazione? E’ la domanda rimasta in sospeso al termine dell’incontro.






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