ANNO 14 n° 89
Gli amici: ''Dacci la forza per tornare a sorridere''
Celebrata una messa al Buratti
06/07/2015 - 19:58

VITERBO - La palestra del liceo classico Mariano Buratti piena, i compagni commossi seduti su panche e sedie accanto alla preside e agli insegnanti. Così gli amici hanno voluto ricordare Giuseppe Centamore, il sedicenne della 2C scomparso lo scorso martedì ad Aigues-Mortes in Francia, annegato in un tragico incidente sul quale la polizia francese sta ancora indagando per chiarire le dinamiche.

Alle 18 è iniziata la cerimonia, officiata da don Egidio che ha detto, guardandosi intorno: ''Sarebbe bello che questa palestra diventasse una palestra di fede e d'amore per Giuseppe. Oggi siamo qui con le lacrime agli occhi, è normale, è umano. Perché Giuseppe non c'è più? L'unico modo per darci una risposta è attraverso la fede''.

''Con Giuseppe avete condiviso gioia e studio - ha proseguito don Egidio - cose che la morte non potrà portarvi via. Il vostro compagno deve sempre rimanervi nel cuore per sempre. Ha lasciato tracce in ognuno di noi, tracce indelebili che non potranno essere cancellate. Le scoprirete piano piano, col passare del tempo''.

A prendere la parola è stata poi la preside della scuola, Paola Moscucci, che ha ricordato così l'alunno scomparso: ''Dobbiamo pregare per i genitori, non abbandonarli. Saremo forti anche per loro. Ai compagni di classe, in questo momento buio, mi sento di dire: avrete sempre Giuseppe accanto, sarà con voi per tutta la vita. Quando fra qualche anno farete la maturità, saprete che lui vi sostiene''.

''Giuseppe è morto mentre era in vacanza per divertirsi - ha aggiunto poi una delle insegnanti della 2C - a sedici anni il divertimento è un dovere. Restiamo con tanti perché, tante domande. Noi preghiamo per tua mamma e tuo papà, tu Giuseppe prega per noi''.

Poi è stata la volta dei compagni, che si sono alternati al microfono per salutare l'amico: ''Pensavamo fosse uno scherzo, nessuno voleva crederci. Tu eri sempre il più sorridente di tutti, quello che sapeva tirarci su prima di un compito in classe o un'interrogazione. Ci hai aiutato a riflettere sulla vita''.

''Resteremo con il rimpianto di non avere avuto tempo per conoscerci meglio - ha concluso una compagna - ora però devi essere tu ad aiutarci, a dare una mano a tornare a sorridere''. Alla fine della cerimonia uno scroscio di appalusi, poi i ragazzi si sono ritrovati all'esterno della scuola dove hanno lanciato in aria delle candele cinesi, volate su in cielo a fare compagnia a Giuseppe.





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